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Nella maggioranza cresce il pressing di Forza Italia e Lega per procedere in tempi rapidi con la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. Altrimenti potrebbe arrivare una proroga della vecchia sanatoria, la rottamazione quater. Se dovesse arrivare uno stop con il nuovo decreto Milleproroghe, la Lega è pronta a un ddl ad hoc. «Stiamo aspettando i pareri del governo, vediamo che pareri ci darà e in base a quello valuteremo» ha detto il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo rispondendo a chi gli chiede un commento sull'emendamento della Lega al Milleproroghe dopo le dichiarazioni del viceministro all'Economia Maurizio Leo si è mostrato cauto sulla rottamazione. «Il Milleproroghe sulla riapertura dei termini è il provvedimento più immediato e più giusto con il quale fare questo passo. Se non si riuscirà qui, perché c'è contrarietà da parte del governo, ci riproveremo con i disegni di legge», ha spiegato. Ma come potrebbe funzionare la rottamazione quinquies?
Il freno di Leo
Una nuova Rottamazione per le cartelle fino al 31 dicembre 2023. La prevede un emendamento della Lega (a prima firma Massimo Garavaglia) al decreto Milleproroghe. L'attuale Rottamazione quater riguarda i carichi affidati all'Agente della riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022.
Il viceministro all'Economia, Maurizio Leo, appare cauto sull'ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle fiscali e, durante Telefisco del Sole 24 Ore, ricorda che il carico complessivo affidato al fisco, il cosiddetto magazzino, è ora all'esame di una commissione. «Il vero problema sono i 1.275 miliardi di magazzino della riscossione che a fine gennaio aumenterà sicuramente. Dobbiamo fare un'operazione verità e per questo abbiamo incaricato una commissione, anche con l'agenzia delle Entrate, per capire esattamente quanti carichi possono essere abbandonati, quanti gestiti in modo differente e quanti possono dare corso a rottamazioni. Quindi ci atterremo alle conclusioni della commissione». Intanto Leo ricorda che «uno dei tasselli della riforma fiscale è l'intervento sulla riscossione. Dal 2025 c'è una gestione temporalizzata: entro 5 anni o si procede o si restituisce al carico all'ente impositore». Inoltre con la rateizzazione «siamo venuti incontro alle esigenze dei contribuenti e per importi sotto i 120mila euro si rateizza ora da 72 a 84 per il '25 '26 e poi fino a 120 rate»