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Il progetto di Putin di un mega rompighiaccio a propulsione nucleare da utilizzare nell'Artico russo ha subito una brusca frenata. Il motivo? L'affondamento della nave cargo Ursa Major del 23 dicembre scorso sulle cui cause resta ancora fitto il mistero, con l'ombra di un atto di sabotaggio ad opera dei servizi segreti ucraini che aleggia ancora. L'imbarcazione russa si è inabissata nelle acque internazionali tra Spagna e Algeria, 14 membri dell'equipaggio sono stati tratti in salvo, mentre due risultano ancora dispersi.
Le coperture per i reattori nucleari sulla Ursa Major
L'Ursa Major appartiene alla Oborologistics LLC, una struttura del Ministero della Difesa russo dedicata al trasporto di merci militari e per scopi speciali. A nord, la nave è nota per il trasporto di merci verso i progetti petroliferi dell'Artico russo e per il trasporto di merci per infrastrutture militari da Murmansk a Franz Josef Land. La nave ha anche trasportato armi tra i porti russi del Mar Nero e la ormai ex base della marina di Mosca nel porto siriano di Tartus. Secondo i dati di tracciamento pubblicati su VesselFinder, era diretta a Vladivostok con un carico proveniente da San Pietroburgo. A bordo trasportava due grandi gru, come mostrano le foto della nave. Il quotidiano Kommersant conferma anche che l'Ursa Major sul ponte erano presenti anche due portelli da 45 tonnellate per coprire la parte superiore dei due reattori di un nuovo rompighiaccio. Questi portelli vengono utilizzati quando sono necessari lavori di manutenzione sui reattori, come il ricaricamento del combustibile nucleare esaurito.
Il rompighiaccio nucleare Rossiya
Come riporta il Barent Observer la Russia ha solo un rompighiaccio a propulsione nucleare in costruzione nell'Estremo Oriente. Si tratta del gigantesco Rossiya da 120 MW del Progetto 10510. Il porto di Rosatomflot ha una webcam in diretta che mostra il molo del cantiere di Bolshoy Kamen vicino a Vladivostok, dove viene costruito lo scafo del Rossiya. A guardare le immagini è evidente come non si siano visti molti progressi da quando, nell'aprile 2000, il contratto è stato firmato. I ritardi sono molti e pochi credono che il gigantesco rompighiaccio sarà consegnato entro il 2027 come concordato nella prima stesura degli accordi. Il primo recipiente a pressione per uno dei due reattori RITM-400 era pronto già nel 2022. Cosa significherà la perdita dei due portelli del reattore per i progressi è troppo presto per dirlo, ma il progetto di Putin rischia di naufragare, almeno nei tempi immaginati.
L'obiettivo
I due reattori a bordo dovevano risultare i più potenti mai costruiti per la navigazione civile. Solo i reattori della Marina degli Stati Uniti che alimentano le classi di portaerei Nimitz e Gerald R. Ford sono più grandi. L'RITM-400 è una versione su larga scala rispetto all'originale che alimenta le ultime navi rompighiaccio del Progetto 22220, di cui sono stati consegnati l'Arktika, il Sibir e l'Ural. La nuova versione è 1,8 volte più potente e la centrale nucleare di bordo fornirà 315 MW di potenza termica. Come gli altri rompighiaccio nucleari russi, la nuova Rossiya avrebbe dobuto avere sede a Murmansk e navigare principalmente lungo la rotta del Mare del Nord. Rosatomflot ha precedentemente affermato che il piano originale prevedeva di impiegare i rompighiaccio più potenti per sfondare il Mare della Siberia orientale e il Mare dei Ciukci, dove il ghiaccio è più spesso. L'obiettivo era quello di incrementare il trasporto di Gnl dalla regione di Yamal ai mercati asiatici. I rompighiaccio possono aprire un canale largo fino a 50 metri anche quando il ghiaccio è spesso fino a 4,3 metri e navigare a una velocità fino a 12 nodi.