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Salvini: “Il futuro di Zaia? Per lui ho un’idea in Europa”

9 mesi fa 9
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PADOVA. Salvini e Zaia. Zaia e Salvini. Il nuovo incontro ravvicinato fra il vicepremier e segretario della Lega e il governatore del Veneto, che dentro e fuori il partito e’ visto come una delle più figure più autorevoli anche come alternativa allo stesso Salvini, e’ andato in scena questa mattina a Padova. Dove i due hanno partecipato a una delle tappe organizzate dal Mit per parlare di infrastrutture, Olimpiadi Milano-Cortina e riforma del codice della strada.

Com’era inevitabile, però, a margine dei discorsi ufficiali, a tenere banco sono state soprattutto le questioni politiche. In particolare l’ennesimo «No» ricevuto ieri dalla Lega in Parlamento sul terzo mandato per i governatori (Zaia in primis), e la possibilità che quella che per i leghisti e’ la riforma delle riforme, ovvero il ddl Autonomia, possa subire un rallentamento dato che gli alleati la ritengono un possibile autogol nelle Regioni del Sud in vista delle elezioni europee. Due questioni, tra l’altro, che si intrecciano chiaramente con il difficile momento che sta vivendo Salvini dentro il Carroccio dopo le batoste elettorali in Sardegna e in Abruzzo, e con il futuro politico del Doge.

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«Luca Zaia? Lo sento più spesso che mia madre», l’ha detto appena arrivato a Padova il leader della Lega, con il chiaro obiettivo di stoppare qualunque speculazione sul loro rapporto. Poi ha aggiunto: «E' da mesi che proponiamo il terzo mandato, nelle commissioni, alla Camera e in Senato. La Lega ha votato da sola perché il Pd, Fdi, Fi e M5S hanno votato contro. E siccome in democrazia vincono i numeri…». Come a ribadire: noi abbiamo fatto tutto il possibile. Quanto al futuro del presidente del Veneto, ha ipotizzato: «Potrebbe fare tutto quello che vuole. Se portiamo a casa l'autonomia, le Olimpiadi, le ristrutturazioni e altri progetti suoi e della Regione, visto che nei prossimi anni molte iniziative passano per l'Europa, diciamo che sarebbe utile un difensore del Veneto in terra d'Europa».

Due frasi frasi che molti hanno letto non solo come una pietra tombale su uno Zaia-ter e come l’ennesimo invito di Salvini al governatore perché si candidi alle Europee (senza nomi di peso per il Carroccio il rischio flop è dietro l’angolo), ma anche come l’offerta di un ruolo di primo piano nella prossima legislatura europea. L’idea, ad esempio, potrebbe essere quella di proporre Zaia come commissario all’Agricoltura, dossier che il Doge conosce bene visto che se ne è già occupato come ministro in Italia. Perché questo scenario abbia qualche base concreta, però, molto dipenderà dall’esito del voto di giugno e dal futuro baricentro della politica europea. Come farebbe infatti la

Lega, oggi schierata a destra con «Identità e democrazia» di Marine Le Pen e dei tedeschi di Afd, ad avere voce in capitolo in una futura commissione Von der Leyen bis?

Tutti ragionamenti che, ovviamente, anche Zaia e i suoi conoscono bene. Prova ne è che il governatore, piuttosto scocciato per le continue domande sul suo futuro, a Padova ha liquidato così la questione: «Non ho l'ansia del terzo mandato, e non perdo il sonno per questo». Corollario numero uno: «Il Parlamento è sovrano e deciderà se continuare a bloccare il mandato a sindaci e governatori e garantirlo invece a tutti gli altri». Corollario numero due: «Il mio futuro lo programmerò quando sarà ora. Non voglio passare le mie giornate a parlare di cose che non c'entrano nulla con la mia amministrazione».

Zaia e Salvini. Salvini e Zaia. Il gioco degli specchi è destinato a durare ancora a lungo.

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