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Santanchè, la prova di forza alla direzione FdI: «Proseguire il lavoro uniti». Il posto in prima fila, le foto con i ?big? e i contatti con Arianna

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«Ah, già se n’è andata?». Arianna Meloni si concede una pausa prima di prendere la parola alla direzione di Fratelli d’Italia. E ammette di non essersi accorta che la ministra del Turismo ha già lasciato il centro congressi di Piazza di Spagna: «Se ci siamo parlate? Sì, nei giorni scorsi. Qui no, non c’è stata occasione».

Non sarebbe stato facile, anche volendo. Perché all’evento meloniano nel pieno centro di Roma, a due passi dalle vie dello shopping affollate di turisti, la “Santa” si trattiene per un’ora appena. Una toccata e fuga, prima di lasciare il centro congressi per «impegni già presi da tempo» da un’uscita laterale, dribblando le telecamere.

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IL BLITZ
Un blitz che a qualcuno tra i compagni di partito ricorda il celebre dubbio nannimorettiano di Ecce Bombo: «Mi si nota più se vengo e sto in disparte o se non vengo?». Con la differenza che a stare «in disparte» non ci pensa proprio, la “Pitonessa” di FdI. E così eccola, Santanchè, che arriva all’evento accolta quasi come una rockstar. Con l’auto ministeriale che si fa largo a fatica in mezzo alla selva di cameramen e cronisti e l’accompagna fino al portone di ingresso. E lei, chiodo nero e occhialoni scuri, che schiva le domande con un laconico «non ho nulla da dire».

In molti scommettevano che alla fine non sarebbe venuta. Del resto quello di ieri era il primo evento di partito dopo il rinvio a giudizio della ministra per falso in bilancio, e il pressing di un pezzo di via della Scrofa per indurla alle dimissioni. E soprattutto, il primo dopo quel «chissenefrega» dell’ex proprietaria del Twiga alle critiche interne dei giorni successivi.

Invece, ancora una volta, Santanchè spariglia le carte e sceglie di lanciare un messaggio. Quello di una ministra e membro di partito nel pieno delle sue funzioni. Altro che isolata o indebolita come l’hanno descritta. Così, ecco l’arrivo scenografico a direzione già iniziata, dopo essere scesa da un treno che l’ha portata nella Capitale da Milano. Ed ecco che prende posto in prima fila, sotto al palco su cui si alternano gli oratori. Alla fine la titolare del Turismo sarà l’unico ministro a non prendere la parola. Ma si fa immortalare seduta tra il ministro Tommaso Foti e il senatore Guido Castelli. In un altro scatto, invece, parlotta con Giovanni Donzelli, il capo della macchina organizzativa di via della Scrofa. «Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano», scrive Santanchè sui suoi social, postando le immagini. «Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi».

Nessun cedimento: “Dani” tira dritto e guadagna tempo. Almeno finché sul suo futuro giudiziario non si pronuncerà il gup del tribunale di Milano, che deciderà se mandarla a processo o meno per la presunta truffa all’Inps sulla cassa Covid. Decisione che però non arriverà prima di maggio inoltrato. Lei, intanto, resta in sella. E presto, è la scommessa, potrebbe ritrovarsi più salda di prima, grazie alla mozione di sfiducia firmata dal Movimento 5 Stelle. Alla quale FdI, così come tutto il centrodestra, si prepara tra una decina di giorni a votare un compatto “no”. Una dimostrazione pubblica di sostegno che Santanchè non potrà che appuntarsi al bavero.

LA FIDUCIA
Nessuno, del resto, nell’inner circle meloniano si fa più molte illusioni sul fatto che le dimissioni siano un argomento ancora all’ordine del giorno. Lo certifica il cambio nei toni che si registra fuori dal centro eventi di Piazza di Spagna. Con la ministra descritta come una «combattente» da chi fino a qualche giorno fa ne dava per imminente l’addio. «La fiducia di FdI per il lavoro di Santanchè non è mai venuta meno», assicura Donzelli, che definisce «impeccabile» il suo operato. «E su questo nessuno ha mai avuto un dubbio». In ogni caso quel che pare certo è che dei guai giudiziari della ministra nessuno parla, durante la mattinata. E la sua accoglienza, assicura Foti, è stata «come quella di tutti gli altri». L’arrivederci, invece, lo pronuncia il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, che sta parlando dal palco quando la ministra si avvia verso l’uscita, per prendere parte agli altri appuntamenti della giornata. Quello che voleva, a quel punto, la “Santa” l’ha già ottenuto.

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