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Redazione 24 febbraio 2025 14:33
Giovedì 20 febbraio l’assessore regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale ha incontrato gli amministratori locali dei comuni di Lanzo Torinese e Ceres. Al mattino l’assessore ha effettuato il sopralluogo all’ex ospedale Mauriziano di Lanzo.
Nel pomeriggio, invece, affiancato dal sindaco di Ceres, Davide Eboli, ha esaminato la struttura qualificata come ex colonia montana con annesso immobile noto come Villa Broglia. La ex colonia, in stato di abbandono, sarà oggetto di demolizione. La Regione e il Comune eseguiranno le opere che permetteranno di restituire alla comunità un’ampia area per ridisegnare la viabilità e lo spazio verde rinnovato. "La rigenerazione di nuovi spazi nel centro di Ceres presenta significativi vantaggi – spiegano l’Assessore Vignale e il sindaco Davide Eboli – trasformare un’area in abbandono in un’occasione di riqualificazione per la Comunità di Ceres".
"Il Comune e la Regione concorreranno al progetto di demolizione della ex colonia – ha illustrato il Sindaco di Ceres Davide Eboli – abbiamo in parte accantonato le somme necessarie. Successivamente all’abbattimento del rudere potremo recuperare gli spazi per una nuova viabilità. Per la piazza circostante e per l’antico edificio di Villa Broglio. Nuovi spazi a favore dei cittadini laddove oggi c’è uno stato di oggettivo abbandono".
Cenni storici Villa Broglia ed ex colonia alpina di Ceres
Villa Broglia è una residenza unifamiliare signorile in stile Art Nouveau risalente ai primi anni del ‘900; è circondata da un grande parco in cui è presente anche una seconda villa o dependance più modesta dedicata alla servitù. Il nome deriva dal proprietario Giuseppe Broglia, economo di origine Veronese ma trasferitosi a Torino e nominato nel 1933 Senatore del Regno, il quale scelse Ceres come luogo di villeggiatura. Non si hanno notizie certe sulla data di costruzione e sul progettista a causa della mancanza di documentazione dedicate; si riesce però a risalire al periodo approssimativo da due indizi, primo dei quali le mappe catastali del comune che nel 1861 presentavano solamente il lotto, ma il disegno della villa appare nel 1978; mentre il secondo è il testo Le Valli di Lanzo di Don Secondo Carpano del 1930 nel quale tra le ville più significative elencate viene citata anche la Villa Broglia: “Ceres è una importante stazione di villeggiatura e ogni anno vede affluire sempre maggior numero di forestieri e sorgere nuove palazzine e ville: ricorderemo le ville Ricca-Barberis, Bernacchi, Visetti, Broglia, Rolando, Marcone, Fino, Autheman”. L’edificio venne inserito in un parco di circa 670 mq con vista panoramica sulla vallata a est e affacciato su Piazza IV Novembre dove sorgeva il complesso di Santa Marcellina a sud. Caratterizzato da terrazzamenti adornati da alberi e vegetazione che mettevano in risalto l’edificio, il parco risultava piacevole da vivere e da visitare rendendolo un punto di attrazione per i visitatori di Ceres. Nel 1933 il Dott. Giuseppe Broglia firmò un Atto di donazione irrevocabile alla Federazione dei Fasci di Combattimento di Torino della Villa e il parco circostante. Tale dono divenne il primo passo e contributo per la creazione della Colonia Montana Mario Gioda. Un anno più tardi, nel 1934, venne infatti costruito un edificio di quattro piani di cui tre fuori terra in cui si trovavano dormitori per i ragazzi, cucina, lavanderia, e un’ampia sala usata come refettorio e locale ludico. All’interno di Villa Broglia vennero collocati gli uffici amministrativi e direzionali, le aule per le attività didattiche e l’alloggio dedicato al personale della direzione. La dependance invece, oltre che continuare nella sua funzione di casa del custode della colonia, ospitava l’infermeria e gli ambienti dedicati al primo soccorso. Dopo la caduta del regime fascista, il G.I.L. o Ente Gioventù Italiana responsabile del funzionamento delle colonie cadde in crisi e con esso le sue strutture. La Chiesa decise quindi di prenderne la gestione e affidarla all’Opera Diocesana di Assistenza che la trasformò in un Istituto misto per bambini dai 6 ai 16 anni con disturbi caratteriali, disabilità e disturbi psicomotori. Negli anni ’50, durante l’estate, ospitò i figli di dipendenti di grandi aziende mentre trent’anni più tardi decise di ospitare solo bambine. Nel 1976, in seguito alla legge 18 Novembre 1975 n°76487, la Regione Piemonte acquisì il complesso chiudendolo. Negli anni successivi fino ad oggi molte Amministrazioni Comunali si sono interessate alla colonia per proponendo diverse destinazioni d’uso per far fronte alle esigenze di Ceres, tra cui la trasformazione del complesso in locali di pubblica utilità. Dal 2010 Villa Broglia è stata vincolata dalla Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino. La struttura della ex colonia alpina, invece, versa attualmente in grave stato di abbandono e si trova alle spalle della Villa provenendo dal centro paese.
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