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Leonardo Iannacci 14 gennaio 2025
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Nella prima, lunga e assolata giornata degli Australian Open il numero 92 del mondo ha fatto un indiretto ma graditissimo regalino al numero 1. Il britannico Jacob Fearnley, tennista appena discreto e nella Top 100 da poco, ha chiuso la bocca a Nick Kyrgios, il Grande Infamatore di Sinner. Lo ha fatto a suon di ace, prendendolo a pallate. Fearnley ha vinto in tre set (7-6, 6-3, 6-2) e ha rimandato sotto la doccia Kyrgios che negli ultimi mesi aveva vomitato veleno su Jannik. «Forse la mia ultima partita in singolare qui a Melbourne», ha sibilato l’australiano e, a parte l’amicone Djokovic con il quale giocherà in futuro il doppio, in pochi ne sentiranno la mancanza. La vittoria sul campo, ancor prima di quella morale, il Fenomeno di Sesto se l’era presa al termine di una partita non semplice ma comunque portata a casa contro il cileno Nicolas Jarry: dopo 162 minuti di gioco denso e muscolare, Jannik ha risolto al tie-break i primi due set, poi si è disteso nel terzo chiuso facilmente per 6-1.
SOLUZIONE
Da sottolineare una nuova tecnica di servizio messo in mostra nei momenti decisivi della partita: velocizzata nelle sequenze, evidenzia ora un lancio della pallina più basso che fa roteare il movimento delle spalle in modo fulmineo. Una soluzione che verrà buona anche sulla terra battuta e non solo su cemento o erba. E una conferma che sono i dettagli, se studiati con intelligenza, a fare la differenza quando si è fuoriclasse e si hanno coach eccelsi quali sono Cahill e Vagnozzi. Nel secondo turno Sinner giocherà contro l’olandese Tristan Schoolkate, 173 del ranking. Realista Jannik dopo il debutto: «I primi set potevano girare storti ma li ho gestiti. Poi con il break nel terzo set ho respirato. Jarry ha un potenziale notevole». Sulla vicenda Clostebol che gli viene prospettata ogni giorno e per la quale ha ricevuto una nobile difesa da parte di Martina Navratilova («Jannik non ha barato, è il sistema WADA a essere marcio...»), il Fenomeno si è detto ancora una volta tranquillo: «Non è un periodo facile ma resto ottimista, il 16 aprile non dovrebbe uscire niente. Mi hanno sempre detto che non era colpa mia, che non c'era volontarietà. So quello che è successo, conosco la verità».
TONICO
L’armata rosa-azzurra ha visto la riminese Lucia Bronzetti (numero 76 del mondo) superare il primo turno battendo in due set (6-2, 7-6) la bielorussa Vika Azarenka. Subito ko, invece, Elisabetta Cocciaretto sconfitta 7-6, 6-4 dalla russa Diana Shnaider. Notizie contraddittorie, infine, per altri big nella prima giornata degli Open d’Australia: un Carlitos Alcaraz tonico ha lasciato solo 7 game al kazako Alexander Shevchenko (6-1, 7-5, 6-1) e nel secondo turno si troverà di fronte il mediocre giapponese Yoshihito Nishioka. Ingolfato, invece, il tennis di Nole Djokovic: al serbo sono occorsi quattro set per piegare la muscolare esuberanza del giovane statunitense Nishesh Basavareddy, numero 107 del mondo. Nole ha perso il primo set (4-6) prima di risolvere l’inghippo, pur senza incantare, nelle successive tre frazioni: 6-3 6-4 6-2. Come malissimo ha giocato Stefanos Tsitsipas, battuto dal ventenne Usa, Alex Michelsen (7-5, 3-6, 6-2, 6-4).