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Sime, su medicina estetica più regolamentazione e informazione

3 ore fa 1
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"È vero, la medicina estetica non è una specializzazione universitaria, ma questo non significa che 'non esista'".
    Così il presidente della Società Italiana di Medicina Estetica (Sime), Emanuele Bartoletti, alla luce degli attacchi a questa professione scatenati da recenti fatti di cronaca, invita tutti a fare un distinguo tra i professionisti seri, adeguatamente formati nel campo della medicina estetica, attraverso scuole e master anche di durata quadriennale e tutto il sottobosco di medici estetici 'improvvisati' e di personale non medico che abusivamente effettua trattamenti a base di filler e botox. Per la Sime è necessaria una più stretta regolamentazione e una maggior informazione al pubblico. Perchè "con l'aumentare del numero delle procedure di medicina estetica, si rischia di trovare medici senza scrupoli o troppo accondiscendenti verso richieste del tutto prive di senso.
    Purtroppo, infatti, la legge italiana non richiede di essere medici specialistici per poter praticare la medicina estetica, quindi la possibilità di incorrere in figure professionali non all'altezza si fa seriamente concreta, a danno dei professionisti seri e soprattutto dei cittadini".
    "Esiste la Società Italiana di Medicina Estetica Sime, nata 50 anni fa e che ora conta quasi 1000 soci medici, accreditata al ministero della Salute", spiega Bartoletti e conclude, rivolgendo un appello a tutti i pazienti: "Non esitate a chiamare l'ordine dei medici della vostra provincia per controllare se il medico cui vi volete rivolgere ha un'esperienza specifica come medico estetico, corroborata dalla frequentazione di corsi di medicina estetica quadriennali organizzati dalla società scientifiche, Sime, Sicpre, Sies o Agorà, o direttamente dalle università. In questo modo eviterete di incorrere in falsi medici estetici".
   

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