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Jannik Sinner sbarca a Melbourne per la campagna d'Australia ed è sempre lui, coi suoi ragionamenti semplici e chiari: «L'unico segreto è il lavoro, mi impegno sempre per cercare la versione migliore di me stesso. Nel 2024 ho fatto cose incredibili, sarebbe bello ripeterle. O magari andare oltre». Migliorare ancora sembra difficile, dopo che ha vinto i due primi Slam, è salito al numero 1 del mondo, ha firmato le Atp Finals, ha fatto il bis di coppa Davis, ritoccando tutti i record italiani. Intanto, ha agito su una meticolosa programmazione della stagione e sta lavorando sui dettagli dell'avvicinamento alla torrida estate degli Australian Open al via il 12 gennaio. E fa leva sul mentale: «L'anno scorso m'ha fatto vincere tante partite». Anche se, stranamente, è superstizioso: «Ho preso la stessa stanza d'hotel dell'anno scorso, gli organizzatori mi hanno detto che Nadal ha avuto il mio stesso autista per 20 anni per andare dall'hotel al campo. Era un autista fortunato».
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I rivali sono lontani, anche in classifica. Ma Jannik avverte: «Ogni Slam è differente, come ogni torneo, ancor di più all'inizio della stagione: ognuno ha lavorato su certi aspetti del proprio gioco». Il fenomeno che il tennis ha strappato allo sci ha evitato i test ufficiali e, dopo le sgambature con Hewitt junior, Cruz, e con Wawrinka sulla Rod Laver Arena di Melbourne, dove farà il debutto stagionale sul Tour direttamente domenica nel primo Major 2025 (giovedì il sorteggio), sosterrà due test d'esibizione martedì (con Popyrin) e venerdì (con Tsitsipas). «Abbiamo ancora diversi giorni di preparazione prima dell'inizio del torneo e affronterò tutto un passo alla volta. Spero così di riuscire a ritrovare il ritmo, visto che non gioco dallo scorso anno». Di certo non ha risposto alle provocazioni di Kyrgios sul doping, né al pensierino "politico-sindacale" di Djokovic, né alla difesa di Thompson dello squalificato Purcell e non s'è accodato a chi chiede di silenziare il "bad boy" australiano. Ma l'ha cancellato dai follower dopo l'ultimo commento alla foto postata da baby Hewitt: «Ti voglio bene Cruz, ma così non va bene». Con la postilla: "Cooked post", "Foto contaminata".
AMICI E AFFETTI
Melbourne è una tappa troppo delicata e il pubblico non va eccitato: per la prima volta Jannik difende un titolo così importante e lo farà da netto favorito come nel Super8 di novembre a Torino, con in più però l'urgenza di salvaguardare la classifica nell'imminenza della sentenza di febbraio del Tas (la Cassazione dello sport) sull'appello della Wada (il massimo organismo antidoping) dopo i due test positivi a Indian Wells e l'assoluzione dell'Itia grazie alla quale ha dribblato i forzati stop di altri colleghi. «Chi mi conosce si fida, amo circondarmi di persone con cui io possa sentirmi in confidenza: mia zia era una di queste, una persona speciale che sarà per sempre nel mio cuore. Per questo è stato un Natale strano».
TOUR DE FORCE
Dopo l'Australia, fra febbraio e marzo, Jannik giocherà in Europa il torneo indoor di Rotterdam, dove difende il titolo, quindi volerà per la prima volta a Doha per un altro "500", poi raggiungerà gli States per il doppio "1000" sul cemento Indian Wells (finalista 2024, battuto da Alcaraz) -Miami (campione uscente). Dopo di che varerà l'operazione terra rossa - finora la superficie meno vincente -, e depennerà il Masters 1000 di Montecarlo. La rinuncia non è motivata dai ricchi ingaggi dei tornei di terza fascia quanto dal poco tempo per la transizione cemento-rosso, perché il torneo della Monaco monegasca - l'unico "1000" che non impone la presenza dei più forti - parte una settimana prima della Monaco tedesca, "500" inedito per l'italiano.
PARIGI-WIMBLEDON
A ridosso della Germania c'è subito la Spagna, col "1000" di Madrid, dove 12 mesi fa Sinner si fermò nei quarti per i guai all'anca. Come arriverà quest'anno agli Internazionali d'Italia di Roma che l'anno scorso aveva dovuto saltare per curarsi. La programmazione sarà ideale poi per il nuovo assalto al Roland Garros dove il numero 1 del mondo vuole riscattare il ko nelle semifinali con Alcaraz dell'anno scorso? Dopo di che il mirino del fenomenale azzurro sarà puntato sull'erba: Halle dove difende il titolo e Wimbledon, dove perse nei quarti con Medvedev e soltanto al quinto set, ma ha poi confessato di non aver chiuso occhio la vigilia per i pensieri sulla vicenda doping.
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