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Prima la denuncia di stupro e poi l'incarcerazione di un uomo, ma era tutto falso. E' successo in Pennsylvania, negli Stati Uniti, dove una ventenne, Anjela Borisova Urumova, ha ammesso di aver inventato totalmente la storia che aveva raccontato alla polizia, portando all'arresto di un uomo innocente. La donna ha inventato tutto solo perché considerava l'uomo «un viscido». E lui, nel frattempo, è finito un mese in galera.
La denuncia
Anjela Borisova Urumova avrebbe inizialmente raccontato alle autorità della contea di Buck che, il 16 aprile, un uomo l'aveva aggredita fuori da un supermercato, costringendola ad abbassare i pantaloni e colpendola poi sul viso: fatto che avrebbe testimoniato mostrando un taglio sul labbro. Urumova avrebbe poi incolpato Daniel Pierson, un 41enne che, secondo la ragazza, sarebbe stato un frequentatore abituale del luogo.
La verità
La storia della presunta vittima non ha però retto alle indagini della polizia che, attraverso le telecamere del parcheggio fuori dal supermercato, e agli accertamenti compiuti sul cellulare della stessa Urumova, hanno potuto far emergere diverse incogruenze nel racconto, alimentando così i sospetti e i dubbi sulla veridicità dei fatti. Domande a cui Anjela Borisova Urumova ha dato risposta, confessando di essersi inventata l'intera storia.
La ragazza avrebbe indicato specificatamente Pierson perché considerato solo un "viscido", ammettendo inoltre che la ferita al labbro era stata in realtà causata dal lancio di un oggetto della nonna, malata di demenza senile.
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Giovedì 16 gennaio la ragazza è stata ufficialmente accusata, proclamandosi colpevole. Ajela Borisova Urumova è imputata per diversi reati, tra cui fabbricazione e manipolazione di prove e falsa dichiarazione, e rischia adesso fino a 17 anni di carcere. La sentenza è prevista per il 21 marzo 2025.