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03 gennaio 2025
Seul, 3 gen. (askanews) - Corea del Sud ancora nel caos. L'agenzia statale anticorruzione ha bloccato un tentativo di arrestare il presidente sospeso Yoon Suk-yeol per la sua fallita manovra per instaurare la legge marziale, dopo un confronto duro tra gli investigatori e il personale di sicurezza presidenziale.
L'Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto livello (CIO) ha dichiarato di aver interrotto l'esecuzione del mandato circa cinque ore dopo l'arrivo dei suoi investigatori per arrestare Yoon. In un comunicato il Cio ha espresso "profondo rammarico per il comportamento del sospettato che si è rifiutato di rispettare le procedure legali stabilite", non presentandosi alle tre convocazioni agli interrogatori. L'ufficio ha tempo fino a lunedì per eseguire il mandato di arresto con le accuse d'insurrezione e abuso di potere legate al tentato colpo di mano di Yoon, che la notte del 3 dicembre impose la legge marziale per essere poi costretto a ritirarla sei ore dopo a causa del voto contrario dell'Assemblea nazionale, che poi ha deciso il suo impeachment, ancora in attesa di conferma da parte della Corte costituzionale.
A rendere più tesa la situazione, anche le manifestazioni dei sostenitori e avversari di Yoon all'esterno della residenza presidenziale, che si è sommata al rischio di scontri con il Servizio di sicurezza presidenziale.
Oltre mille manifestanti pro-Yoon, circondati da circa 2.700 agenti di polizia schierati per mantenere l'ordine, hanno gridato slogan come: "Mandato illegale. Completamente invalido" e "Arrestate il CIO". "Credo fermamente che questa sia l'ultima speranza per una Repubblica di Corea libera e democratica, ed è per questo che sono venuto qui oggi", spiega questo studente.
Il CIO ha annunciato che chiederà al presidente ad interim della Corea del Sud Choi Sang-mok di ordinare al servizio di sicurezza presidenziale di non opporsi all'arresto del presidente sospeso Yoon Suk-yeol.