ARTICLE AD BOX
Rimborsi Irpef nel mirino dei contribuenti. Arriveranno con la Dichiarazione delle tasse ma per anticipare l’incasso è bene muoversi già adesso. Si tratta di cifre che a volte arrivano a qualche centinaio di euro e che fanno comodo al budget di famiglia. E’ importante sapere che le tempistiche per i rimborsi dipendono dall’invio della Dichiarazione dei Redditi: presto si aprirà la stagione delle tasse e chi prima compilerà il proprio 730, prima riceverà indietro i soldi. Occorre però che emerga un credito da rimborsare. Se è questo il caso, il contribuente otterrà il rimborso direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. Attenzione però. Se, invece, emerge un debito, il datore di lavoro o l’ente pensionistico effettuerà la trattenuta. La somma sarà accreditata (o trattenuta) nella busta paga o nella rata di pensione.
Quali sono le tempistiche per i rimborsi? Il primo termine è previsto a luglio. Per riavere i soldi indietro già per il periodo delle vacanze occorre però trasmettere la Dichiarazione dei Redditi entro maggio. Meglio quindi farsi avanti subito con il Caf o con il proprio commercialista o per via telematica con la Dichiarazione Precompilata che da quest’anno si trasforma in “Semplificata”. Inviando i dati entro maggio, il rimborso sullo stipendio (o sulla pensione) dovrebbe avvenire già a luglio, la prima data disponibile. Chi invece consegna la Dichiarazione a giugno dovrebbe ottenere i rimborsi in agosto. L’Agenzia delle entrate, una volta inviata la dichiarazione, procederà a calcolare le tasse dovute relative all'anno di pertinenza e verificare eventuali importi dovuti o in eccesso.
Le voci che portano ai rimborsi
Sono tante le spese e le uscite da inserire nella Dichiarazione dei Redditi che possono portare ai rimborsi. L’esempio più classico è quello delle spese sanitarie e mediche per sé stessi e per la propria famiglia (anche veterinarie). C’è poi il nutrito panorama dei bonus da portare in Dichiarazione per arrivare fino a detrazioni per gli interessi passivi sui mutui. Non è semplice capire quanto spetta indietro. Se la somma risultante sarà a debito sarà accreditata (o trattenuta) nella busta paga o nella rata di pensione da luglio o agosto/settembre. Questo se si ha un sostituto d’imposta (azienda, Inps e così via).
La strada della Precompilata e l’arrivo della Semplificata
Va subito detto che quest’anno sarà possibile accedere al proprio 730 Precompilato dal 30 aprile 2024. E’ quanto disposto dal provvedimento 68472/2024 dell’Agenzia delle Entrate. Il modello sarà consultabile dall’apposita area del sito agenziaentrate.gov.it e, a partire dall’11 maggio 2024, sarà possibile modificare il modello 730 precompilato e poi inviarlo, oppure inviarlo direttamente
senza modifiche. La scadenza ultima è il 30 settembre 2024. C’è tuttavia un’importante novità: quest’anno la Dichiarazione Precompilata sarà sostituita dalla Dichiarazione Semplificata.
Come funziona la Dichiarazione Semplificata
Con la Dichiarazione Semplificata, il Fisco chiederà a lavoratori dipendenti e pensionati di confermare soltanto i dati presenti nel database dell’Agenzia delle Entrate, anziché compilare le voci in forma precompilata. La normativa sulla razionalizzazione dice che «in via sperimentale a partire dal 2024, viene previsto che tutte le informazioni utili alla predisposizione della dichiarazione già in possesso dell’Agenzia siano rese disponibili ai contribuenti nell’area riservata, in modo analitico e con un percorso di visualizzazione semplificato e guidato. I dati confermati o modificati confluiranno automaticamente in dichiarazione. In futuro, anche gli intermediari potranno accedere ai dati». Al cuore di questa dinamica si configura una recente modalità di interazione tra l'Agenzia delle Entrate e il contribuente, che permetterà a quest'ultimo di adempiere alle dichiarazioni in modo più agevole attraverso l'impiego di una dichiarazione semplificata. Si tratta di una fase di sperimentazione, che via via verrà estesa anche ad altre categorie, a cominciare dalle partite Iva.
In pratica, il Modello 730 precompilato sarà eliminato a favore di un nuovo tipo di dichiarazione, che si baserà su sezioni già compilate del modello dichiarativo, utilizzando le informazioni disponibili presso l'Agenzia delle Entrate.
Queste informazioni saranno integrate nella nuova Dichiarazione dei redditi semplificata a partire dal 2024, e al contribuente verrà richiesto di confermare o correggere dati e numeri. Nel caso in cui risultino inesatti o non conformi, sarà possibile apportare le correzioni seguendo un processo guidato.