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Prima o poi Giorgia Meloni verrà nella redazione di Libero e irromperà nel luminoso open space qui al primo piano di via dell’Aprica a Milano, con l’obiettivo (giustificato e giustificabile, ammettiamolo) di picchiarci. Rischiamo infatti di caricare e scaricare su di lei i disastri combinati da altri nei cinquant’anni precedenti: come se il non -fatto o i misfatti del passato dovessero ora essere risolti dal suo governo in un battito di ciglia.
Di tutta evidenza, questo sarebbe non solo impossibile da ottenere, ma soprattutto ingiusto da pretendere. Ed è per tale ragione che – da mesi – stiamo suggerendo una strategia di tagli fiscali a pezzi, come una corsa a tappe, per spalmare nell’arco degli anni un’operazione di alleggerimento sulle tasse che l’Italia – per le condizioni del suo bilancio e per gli sciagurati vincoli europei – non è purtroppo in grado di fare in un colpo solo. (...)