ARTICLE AD BOX
L’auto elettrica attraversa una fase di lancio un po’ turbolenta. La mobilità è certamente un tema globale e, per sondare lo stato di salute della transizione energetica, bisogna scrutare il mappamondo nella sua totalità. O almeno nelle tre grandi aree che alimentano il supermarket dei veicoli e non solo: Europa, Usa e Cina. Qui c’è la tecnologia. Da qui partono le tendenze, circolano i capitali per gli investimenti e si trovano i consumatori che hanno possibilità di acquistare. Ebbene, la velocità di crociera dei tre giganti non è affatto allineata. Qualche locomotiva procede a piena velocità. Altre avanzano a singhiozzo, con degli evidenti “stop and go”. Pechino corre spedita e, nei mesi finali dello scorso anno, le vetture con la spina hanno superato quelle che si muovono soltanto con gli idrocarburi.
Negli States è tornato Trump e sono attesi diversi scossoni, soprattutto dal punto di vista energetico. In Europa, l’unico continente che ha messo le auto a combustione sulla graticola decretandone la scomparsa nel 2035, la Commissione di Bruxelles ha promesso di prendere in mano il dossier per cercare di spianare la strada ad un provvedimento parecchio ambizioso. Gli ecobonus comunitari, l’impatto dei dazi e le multe ai costruttori colpevoli di inquinare verranno analizzati e nei prossimi mesi si capirà meglio quali saranno le cure per un settore strategico in grosso affanno. In questo calderone in ebollizione c’è un minimo comun denominatore, un filo invisibile che attraversa tutto il globo e nei vari continenti parla la stessa lingua. Si tratta della Tesla Model Y, l’autovettura forse più iconica del pianeta.
Una volta, per diventare famosi e farsi apprezzare, serviva tempo. La cosiddetta “tradizione”. Nella società attuale totalmente connessa basta molto poco per conquistare le luci della ribalta planetarie se si hanno i requisiti giusti. All’inizio del terzo millennio nessuno avrebbe mai scommesso che, appena un ventennio dopo, sarebbe diventata la vettura più venduta del mondo un modello di un costruttore che ancora non esisteva. La casa protagonista di tale performance è la Tesla di Elon Musk che produce solo vetture full electric. L’auto, o meglio, il Suv è la Model Y lanciata solo nel 2020. Ebbene, 3 anni dopo, nel 2023, la Y ha raggiunto l’impensabile: è diventata la vetture più venduta d’Europa con oltre 250mila esemplari ed anche la più gettonata del mondo avendo consegnato oltre un milione 200 unità a tutte le latitudini.
Per la Model Y ci sono altri record: è la prima volta che la più amata è un modello elettrico e, per di più, premium e non si ricorda più da quanto tempo un modello con passaporto extra continentale svettasse nella vecchia Europa.
I conti precisi del 2024 appena concluso si debbono ancora fare, ma Musk in persona ha annunciato che la Y si è ripetuta a livello globale. Come ha fatto? La Tesla Y è cittadina del mondo, considerata di casa negli Stati Uniti, dove è prodotta a Fremont in California, ma anche in Cina (nasce a Shanghai) e in Europa (esce dal moderno stabilimento di Berlino-Brandeburgo). In meno di 5 anni ne sono stati prodotti 3,5 milioni di esemplari. Nel 2024 la Y è stata immatricolata in 210.480 unità in Europa, 372.617 pezzi in Usa e 480.309 in Cina per un totale nelle tre aree di 1.063.406 esemplari.
Non serve ricordare che Pechino è il più grande mercato della Terra, sia in assoluto sia per le vetture elettriche. Ad un lustro dal lancio la regina si rinnova in profondità per crescere ancora. Il ciclone arriverà contemporaneamente più o meno dappertutto, in Italia farà la sua prima apparizione oggi nel nuovo Tesla Center di Milano-Vittuone (il più grande della Penisola) e in quello di Roma-Serracapriola. Nella sede di Milano avrà la compagnia dell’avveniristico Cybercab a guida completamente autonoma che sta facendo il tour continentale con tappa nel Belpaese dal 25 gennaio al 5 febbraio. Con il suo rivoluzionario sistema di vendita diretto dalla fabbrica al cliente (solo attraverso internet), la nuova Y è già acquistabile, nella serie limitata Lunch Edition dual motor, trazione integrale, long range, che offre un’autonomia di 568 km, accelera da 0 a 100 in soli 4,3 secondi e supera i 200 orari, al prezzo di 61.975 euro o 667 euro al mese.
Il precedente modello è ancora disponibile senza svendite con un listino che parte da 39.675 euro. La nuova Y si ricarica nei Supercharger Tesla per 266 km in un quarto d’ora. La vettura è completamente rivisitata con il frontale e il posteriore tutti nuovi. Sia davanti che dietro ci sono due fasce luminose a tutta larghezza che collegano i gruppi ottici molto più sottili. Sul frontale c’è una nuova telecamera dotata di un sistema di lavaggio a liquido e di riscaldamento integrato per prevenire l’appannamento e consentire lo sbrinamento alle basse temperature. Il peso della Lunch Edition è inferiore ai 20 quintali, la capacità di carico può superare i duemila litri, i cerchi, più aerodinamici, sono da 20 pollici, il consumo medio eccellente è di 15,3 kWh/100 km. Nell’abitacolo c’è il grande display tuttofare da 15,4 pollici e uno posteriore da 8”. Tutti i sedili sono riscaldabili, quelli anteriori ora anche ventilati.