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Il sindaco: «Mi hanno scritto: abbiamo difficoltà a fare il nostro lavoro contro il linguaggio violento e sessista»
Venerdì 20 Dicembre 2024, 14:18 - Ultimo aggiornamento: 14:20
Caso Tony Effe, parla Gualtieri. «Le donne che gestiscono i nostri centri antiviolenza e che fanno un lavoro sul campo mi hanno scritto: sono state loro che ci hanno spinto a fare questo passo indietro». Così al Fuori Tg del Tg3 il sindaco di Roma Roberto Gualtieri parlando del caso Tony Effe.
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«Mi hanno scritto: abbiamo difficoltà a fare il nostro lavoro contro il linguaggio violento e sessista - ha riportato il sindaco - se poi con i soldi pubblici il Campidoglio fa cantare esattamente le cose che noi diciamo essere sbagliate. Io lì ho riconosciuto l'errore che abbiamo fatto e ho detto: non voglio mettere in difficoltà le persone che sul campo lavorano contro la violenza sulle donne. Allora ho chiesto scusa al cantante, che ha subito un torto, e gli abbiamo detto: canta dove ti pare ma nel nostro concerto preferiamo avere un altro tipo di contenuti».
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Dunque, ha aggiunto, «per Tony Effe nessuna censura, tanto è vero che farà un suo concerto privato in un luogo e noi abbiamo subito detto assolutamente sì. Noi non abbiamo mai voluto censurare nessuno perché la libertà di espressione è sacra. Cosa diversa è l'organizzazione di quel concerto».