Torinese, botti custoditi con modalità pericolose in tre depositi: la finanza ne sequestra più di una tonnellata

FrAi 31 dicembre 2024 15:41

Erano destinati ai festeggiamenti del 31 dicembre, ma sono stati sequestrati dai militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Torino. Si tratta di più di una tonnellata di fuochi d’artificio, tra cui i famosi raudi e le fontane luminose in batteria, trovati nei giorni scorsi durante alcuni interventi di contrasto alla commercializzazione illecita di artifizi pirotecnici.

I finanzieri, dopo aver eseguito un’attenta perlustrazione dei negozi ubicati nei principali centri urbani della provincia, hanno accertato che tre titolari di attività commerciali detenevano ingenti quantitativi di fuochi d’artificio, nelle rispettive strutture, senza le previste condizioni di sicurezza.

Le attività, svolte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Torino, hanno portato alla denuncia dei tre negozianti che dovranno rispondere all’Autorità Giudiziaria - ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità - di stoccaggio illecito di materiale esplodente e di omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Riscontrata l’assenza di condizioni di sicurezza

L’intervento dei ‘Baschi Verdi’ del gruppo pronto impiego Torino ha consentito di rilevare che i commercianti esponevano direttamente al pubblico e custodivano presso depositi il materiale pirotecnico, riscontrando gravi omissioni in relazione alle misure di sicurezza per lo stoccaggio degli ingenti quantitativi. "Nei depositi oggetto dei sequestri, situati tra l’altro in zone densamente popolate, è stata appurata l’assenza di impianti estinguenti utilizzabili in caso di incendio, di uscite di sicurezza e con vie di esodo impraticabili o addirittura irraggiungibili. Gli artifici pirotecnici, tra questi i famosi raudi e le fontane luminose in batteria, non potevano essere immagazzinati con tali pericolose modalità e, per tale ragione, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza e posti in sicurezza", si legge nella nota diffusa dalla finanza.
 
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