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Alla fine i medici del Cto saranno costretti ad amputare la gamba sinistra di O.B. il 23enne che, lunedì pomeriggio, è stato ferito, probabilmente a colpi di machete o di ascia, da un altro ragazzo sul marciapiede di via Panizza 3, a Mirafiori nord.
O.M. era già stato sottoposto ad un primo intervento appena arrivato al pronto soccorso. Ma ieri sera, le sue condizioni sono peggiorate ed è stato necessario una nuova operazione di diverse ore che, purtroppo, dovrebbe portare alla recisione dell’arto. Il quadro clinico in generale resta molto critico perché il 23enne con la passione per la cucina, nonostante l’intervento tempestivo di un addetto dell’Anas e di un carabiniere per fermare l’emorragia, ha comunque perso troppo sangue. Per questo la prognosi resta riservata sperando che, nelle prossime ore, non insorgano delle complicazioni.
Intanto continuano senza sosta le indagini per cercare di risalire al 22enne che, in sella ad uno scooterone T-Max guidato da un’altra persona, sarebbe sceso e avrebbe assalito con una grossa arma da taglio il giovane, a bordo di un monopattino insieme alla sua fidanzata. Sarebbe proprio stata quest’ultima a riconoscere l’autore di quella che ha tutto il sapore di una spedizione punitiva. Un ragazzo con alcuni precedenti di lieve entità che, dall’altra sera, è scomparso insieme al complice che guidava lo scooter. La studentessa ventenne, anche lei di Torino, era già stata interrogata dai poliziotti subito dopo l’agguato di via Panizza.
Ma, ieri, per tutto il pomeriggio, è stata sentita a lungo dagli investigatori della squadra mobile. Che hanno anche raccolto informazioni dalla madre del ragazzo ferito e da alcuni amici a conoscenza delle minacce. Avvertimenti nemmeno tanto velati che, da alcuni giorni, arrivavano dal 22enne ora in fuga. Quello che, fino ad ora, sembra abbastanza chiaro è che si dovrebbe trattare di una “lezione” per un comportamento sopra le righe che il giovane ferito avrebbe tenuto con la fidanzata del suo aggressore. Ovvero, un giorno avrebbe tentato un approccio abbastanza esplicito, mostrandole i genitali. Quanto basta per scatenare la furia dell’aggressore: «Tanto prima o poi a quello gliela faccio pagare cara...». Ora il 22enne è braccato dalla polizia che sta cercando di fargli terra bruciata tutto intorno e farlo uscire allo scoperto. Gli agenti della mobile ieri hanno effettuato alcuni controlli a casa di amici e di parenti, ma dell’aggressore nessuna traccia. Anche il telefonino risulta spento. Nessuno sembra sapere dove possa essere finito. E le accuse nei suoi confronti potrebbero cambiare, a seconda delle condizioni di salute di O.M .