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Redazione
Trentadue anni dopo la sua scomparsa, Augusto Daolio, anima dei Nomadi, rivive a Torino con la mostra "Augusto Daolio: uno sguardo libero".
Spazio Musa ospita un'esposizione che va oltre la musica, svelando i talenti multiformi di un artista completo: pittore, scultore e poeta. Disegni, dipinti, schizzi, taccuini di viaggio, fotografie, manoscritti e video provenienti dagli archivi personali di Rosanna Fantuzzi, compagna di Daolio, raccontano l'uomo e l'artista.
La mostra si snoda come un diario in nove grandi pagine aperte, esplorando i temi che hanno caratterizzato la vita di Daolio: umanità, immaginazione, fratellanza, curiosità e passione. Un viaggio attraverso l'arte, la società, l'ironia, il viaggio, la natura, le relazioni, la giovinezza, il sogno, la diversità e l'impegno sociale.
La forza della sua voce e dei suoi messaggi pacifisti risuona ancora oggi, in un'epoca che ha bisogno di speranza e di unità. Sessanta dipinti, quaranta manoscritti originali, schizzi, pagine di diario, fotografie, video e musica invitano il visitatore a un'esperienza immersiva e a una personale interpretazione.
Una mostra che nasce dalla forte suggestione creata dai diari di Augusto e che ritorna ad essere cartacea in un catalogo-diario, in vendita a 22 euro presso lo Spazio Musa, arricchito dalle preziose testimonianze raccolte oggi da amici ancora profondamente legati alla sua figura, come Vincenzo Mollica, Marino Bortoletti, Luciano Ligabue e ovviamente Beppe Carletti, ma anche da pensieri e riflessioni appositamente confezionate da quattro giovanissimi ragazzi e ragazze chiamati ad essere parte di questa operazione attraverso un laboratorio di scrittura.
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