Nella campagna del 1989 per Benetton, la donna nera che allatta un bimbo bianco è un manifesto contro il razzismo

Oliviero Toscani nasce a Milano nel 1942, figlio di Fedele e Dolores Cantoni

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Nella campagna del 1989 per Benetton, la donna nera che allatta un bimbo bianco è un manifesto contro il razzismo

Don Milani ritratto da Oliviero Toscani. Il fotografo gli dedicò un rullino in bianco e nero nel 1963

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Nella campagna del 1989 per Benetton, la donna nera che allatta un bimbo bianco è un manifesto contro il razzismo

"Nudi come" è la campagna pubblicitaria per Benetton in cui ragazzi e ragazze si abbracciano per mettere a fuoco i valori della diversità e dell'uguaglianza contro il razzismo

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Nella campagna del 1989 per Benetton, la donna nera che allatta un bimbo bianco è un manifesto contro il razzismo

Scattata nel 1991 la fotografia è diventata iconica per la lotta all'Aids. L'immagine ritrae una serie di preservativi colorati ed è realizzata per Benetton

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Un bimbo nudo di nome Mario è identificato con la parola "carnefice", la bimba nuda si chiama Anna e la scritta per lei è "vittima". La campagna di Toscani è contro la violenza sulle donne

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Nel 2007 Toscani realizza la controversa campagna No Anorexia con Isabelle Caro, modella che pesa appena 31 chili. "L’anoressia è un tema tabù per la moda", aveva commentato l'autore

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"Chi mi ama mi segua" è la sua celebre campagna per Jesus Jeans: Toscani nel secondo scatto ritrae il lato b della modella Donna Jordan

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I protagonisti dell'immagine sono tre cuori con la scritta "bianco", "nero" e "giallo": è una campagna per Benetton contro il razzismo e per l'uguaglianza

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Scatto di Oliviero Toscani per la campagna di comunicazione Benetton del 1998. Questa volta il fotografo ha affrontato il tema della disabilità

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Realizzata per la Campagna Benetton del 1991 la foto che ritrae un prete e una suora che si baciano ha suscitato molte polemiche ed è uno degli scatti più noti e provocatori di Toscani

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La serie di immagini dedicata agli asini è stata scattata per una ditta di hardware e software. «Non c’è niente di più morbido (soft – ware) - aveva spiegato Toscani - e duro (hard – ware) di un asino»

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