Mattoni della vita come amminoacidi e basi di Dna e Rna sono stati scoperti nei campioni di rocce e polveri prelevati dall'asteroide Bennu e portati sulla Terra nel 2023 dalla missione Osiris-Rex della Nasa. Che ci fosse materia organica sugli asteroidi si sospettava da tempo e tracce erano state viste anche nei meteoriti trovati sulla Terra, ma questo risultato è la conferma definitiva che gli asteroidi contengono gli elementi alla base della vita e che potrebbero averli portati sulla Terra. La scoperta è pubblicata in due articoli sulle riviste Nature e Nature Astronomy.
Nei campioni di Bennu sono stati scoperti 14 dei 20 amminoacidi presenti sulla Terra e tutte e cinque le basi, ossia le lettere dell'alfabeto della vita che si trovano nelle molecole di Dna e Rna. Sono inoltre stati scoperti sali minerali che si sono formati nel corpo celeste dal quale ha avuto origine Bennu, in seguito a un impatto, e che permettono di avere informazioni sulla chimica del Sistema Solare primitivo. Tutte queste scoperte sono state possibili perché i campioni di Bennu sono rimasti incontaminati in quanto, dal momento in cui sono stati prelevati dalla sonda Osiris-Rex non hanno subito alcuna alterazione nè dal contatto con l'atmosfera nè dal contatto con la Terra.
Nell'articolo pubblicato su Nature Astronomy, i ricercatori coordinati da Daniel Glavi del Centro Goddard della Nasa hanno scoperto migliaia di composti organici, compresi 14 amminoacidi alla base della vita sulla Terra, 19 amminoacidi non proteinogenici, che non sono cioè coinvolti nella struttura delle proteine e praticamente assenti nella biologia che conosciamo, più le cinque basi che costituiscono Dna e Rna, vale a dire adenina, guanina, citosina, timina e uracile.
Le analisi hanno inoltre dimostrato che Bennu è ricco di composti a base di azoto e ammoniaca che si sono formati miliardi di anni fa nelle regioni più esterne e fredde del Sistema Solare. Secondo i ricercatori la materia organica scoperta nei campioni di Bennu mostra di avere una complessità maggiore rispetto a quella presente nella biologia terrestre e suggerisce che il corpo celeste dal quale Bennu ha avuto origine si trovasse nella fascia più esterna del Sistema Solare, dove l'ammoniaca è stabile.
L'articolo pubblicato su Nature e coordinato da Timothy McCoy, del Museo di Storia Naturale della Smithsonian Institution, ha scoperto nei campioni di Bennu una varietà di sali minerali. Ci sono fosfati che contengono sodio e carbonati, solfati, cloruri e fluoruri ricchi di sodio. Probabilmente si sono formati in seguito a un processo di evaporazione avvenuto moltissimo tempo sul corpo celeste da cui è nato Bennu e che, di conseguenza conteneva acqua.
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