Trump, Russia e guerra in Ucraina: cosa può succedere ora? Armistizio di fatto, pressing su Putin, nuovi confini o escalation: tutti gli scenari

Con l’elezione di Donald Trump, la guerra in Ucraina entrara in una fase di grande incertezza, dove le dinamiche internazionali e gli interessi strategici delle potenze coinvolte si rimescolano in modi imprevedibili. Le promesse di una soluzione rapida, fatte durante la campagna elettorale, si sono progressivamente affievolite, con il presidente Usa che ora parla di un possibile accordo entro sei mesi, un arco temporale che sembra già destinato ad allungarsi ulteriormente. L’approccio del tycoon alla questione ucraina, che in passato aveva promesso di risolvere in tempi brevi, appare oggi più ambiguo, rivelando la difficoltà di districarsi tra le richieste di pace e la complessità degli equilibri geopolitici. Le parole di Trump suggeriscono una visione meno orientata al sostegno diretto a Kiev e più focalizzata su un negoziato che possa portare a un compromesso con Putin. Il rischio, per l’Ucraina e per l’Europa, è che questa visione possa tradursi in una soluzione che favorisca gli interessi strategici degli Stati Uniti, magari a spese della stabilità europea e della sicurezza del continente. Con la Russia che continua a perseguire le proprie ambizioni territoriali e l’Europa divisa su come rispondere, l’approccio di Trump potrebbe portare a una ridefinizione dei confini di Kiev, senza una reale garanzia di pace duratura.

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