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Zelensky commenta: «Stiamo combattendo per proteggere la libertà e la democrazia in tutta Europa». Come dire: non sono soldi buttati, non sono un favore che state facendo all’Ucraina. Dopo il via libera del Congresso americano ai 60,84 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina, servirà l’approvazione in Senato prevista per domani e la firma del presidente Joe Biden.
VELOCI
Il Washington Post sostiene che sarà necessaria meno di una settimana perché le prime armi siano consegnate a Kiev: il Pentagono ha tutto pronto. Parte del materiale bellico è già nei depositi europei. I media di Kiev sono meno ottimisti: visto che si parla di importanti quantitativi di aiuti militari, le strutture logistiche dell’Ucraina faticheranno a distribuire in tempi rapidi le armi e le munizioni dove servono. E la Russia non resterà a guardare: non solo, come già sta facendo, intensificherà gli attacchi per guadagnare terreno a Est prima che l’Ucraina abbia i sistemi missilistici e le munizioni necessarie a difendersi, ma proverà anche a distruggere con i bombardamenti le forniture. Di certo però il voto di Washington ha alimentato il nervosismo tra i russi e tra chi ha posizioni filo Mosca. «L'immersione sempre più profonda degli Usa in una guerra ibrida contro la Russia si tradurrà nello stesso clamoroso e umiliante fiasco avvenuto in Vietnam e Afghanistan» ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, dimenticando per la verità che anche il suo Paese, nella versione Unione Sovietica, non ha esattamente un buon ricordo dell’Afghanistan. Tra chi in Europa è considerato vicino al Cremlino, è subito uscito allo scoperto il presidente ungherese Viktor Orban, che ha messo le mani avanti: «Siamo a un passo dall'invio di truppe da parte dell'Occidente in Ucraina. Si tratta di un vortice di guerra che può trascinare l'Europa nel baratro. Bruxelles gioca col fuoco». Il fatto che abbia sentito la necessità di scrivere questo messaggio su Facebook nel giorno in cui gli Usa superano le resistenze dei Repubblicani e dunque dei trumpiani per confermare gli aiuti all’Ucraina, rischia di non essere una casualità. Sul fronte dei combattimenti c’è da registrare l’annuncio dell’esercito ucraino che ha detto di avere attaccato la nave di soccorso russa Kommuna, nel porto di Sebastopoli, in Crimea, la penisola occupata da dieci anni dall’esercito di Putin. «La natura del danno è in corso di chiarimento, ma ora la nave non è in grado di svolgere i suoi compiti», ha dichiarato il portavoce delle Forze armate ucraine, Dmitro Pletenchuk. Ma come saranno articolati gli aiuti decisi dal Congresso degli Stati Uniti? In pratica, dei 60,84 miliardi di dollari stanziati, 13,8 saranno destinati all’acquisto di armi ad alta tecnologia da parte dell’Ucraina; 13,4 andranno a rimpinguare le scorte statunitensi; 11 servono per sostenere gli alleati e 13,8 per acquistare sistemi di difesa, sempre da inviare a Kiev. Biden: «Esorto il Senato a fare presto, a mandare rapidamente questo pacchetto di aiuti sulla mia scrivania, in modo che io possa firmarlo come legge». Isw (Institute for the study of the war), think tank americano, prevede che la Russia intensificherà gli attacchi aerei ma anche le operazioni di terra per sfruttare a proprio favore il tempo necessario a distribuire tutti i nuovi armamenti, a partire dalle munizioni la cui scarsità sta compromettendo da mesi l’efficacia della difesa ucraina dall’offensiva degli invasori. Come detto gli Usa tenteranno di utilizzare i depositi sia di munizioni (in particolare i proiettili da 155 mm) sia di componenti per la difesa aerea presenti anche nel territorio europeo. Va ricordato che questo nuovo ossigeno arriva a otto mesi da quando Biden aveva chiesto al Congresso di approvare nuovi finanziamenti. Secondo l’ex ambasciatore americano in Ucraina, William Taylor, interpellato dal sito Axios, il nuovo materiale bellico «farà assolutamente la differenza, darà agli ucraini tempi e risorse per riorganizzare, riqualificare, riarmare e aggiornare le unità dell’esercito in preparazione per una controffensiva entro la fine dell’anno o all’inizio del prossimo». I Patriot sono fondamentali in l’Ucraina per contrastare gli attacchi russi dal cielo che stanno prendendo di mira le infrastrutture energetiche. Inoltre si parla di Atacms (missili a lungo raggio) e Himars (sistema lanciarazzi).
Ucraina, gli Usa sbloccano gli aiuti: in arrivo 60 miliardi. Kiev: salveranno tante vite
SPERANZA
Commenta Zelenski: «Penso che questo sostegno aiuterà davvero le forze armate dell'Ucraina. E avremo la possibilità di vincere se otterremo i sistemi di cui abbiamo tanto bisogno. Alcuni sono cruciali, ma sono difficili da ottenere. I Patriot possono essere chiamati sistemi di difesa aerea solo se funzionano e salvano vite umane, invece di rimanere immobili da qualche parte nelle basi di stoccaggio. I Patriot devono arrivare presto nelle mani degli ucraini».