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Urso: «Oltre a togliere multe e piano incentivi europeo va rivista politica settore auto»

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Per risolvere la difficoltà del settore auto europeo, oltre a togliere le multe per le case produttrici e la creazione di un fondo europeo per gli incentivi all'acquisto, serve una revisione generale della politica europea, puntando sulla neutralità tecnologica. Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante la visita allo stabilimento di Menarini Spa (ex Industria Italiana Autobus) a Flumeri (AV). «Ora siamo impegnati in Europa, protagonisti nel non paper sulle auto, per avere una revisione completa e strutturale della modalità con cui raggiungere il target che noi confermiamo del 2035 per la piena decarbonizzazione», ha detto Urso.

«È importante, come chiedono i francesi, rimuovere l'ostacolo insormontabile delle folli multe al sistema delle auto, pari a circa 15 miliardi di euro solo quest'anno. È necessario, come chiede anche il governo tedesco finalmente, che ci sia un piano di incentivi europeo», ha continuato, sottolineando che «la rimozione delle multe, ostacolo insormontabile, e il piano incentivi europeo sono due dei punti del nostro non paper, cioè della politica di riforma che abbiamo proposto alla Commissione e al Consiglio europeo, ma non sono sufficienti. Da sole sarebbero misure tampone che rinvierebbero senza risolvere il problema».

«Noi abbiamo una vera visione riformista e strategica e quindi chiediamo con la rimozione delle multe, con il piano incentivi europeo affinché vi sia un piano incentivi all'acquisto stabile, duraturo e omogeneo per tutti i cittadini europei anche le altre necessarie modifiche al Green Deal per rendere sostenibile il percorso e quindi risorse comuni e investimenti sul sistema delle imprese per ridargli competitività soprattutto nella competizione internazionale e una visione di piena neutralità tecnologica», ha specificato Urso, sottolineando che questo va fatto «affinché il cittadino europeo e le imprese europee possano utilizzare tutte le tecnologie sostenibili e non solo l'elettrico, come il combustibile sintetico, l'idrogeno e tanto più il biocombustibile di cui siamo primi attori a livello globale». Urso ha ribadito che «noi abbiamo sì un piano completo di riforme che renderebbe sostenibile il percorso verso l'obiettivo della decarbonizzazione, garantendo la sopravvivenza, anzi rilancio, dell'impresa e quindi dell'occupazione in Europa» mentre «misure tampone rinviano il problema senza risolvere».

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