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Urso: «Ue sull'auto si muova con azioni concrete, tempi certi e risorse adeguate»

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“Il Clean Industrial Deal va rapidamente tradotto in azioni concrete, con tempi certi e risorse adeguate”. Questa l'esortazione di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, durante il suo intervento al Consiglio dell'Ue sulla Competitività con gli omologhi europei. Il riferimento è al nuovo piano industriale presentato dalla Commissione europea per coniugare competitività e decarbonizzazione, entro cui si dovrà collocare lo sforzo europeo per revitalizzare il settore dell'automotive. In questo contesto per l'Italia rimane “fondamentale affermare il principio di neutralità tecnologica, che deve includere pienamente anche i biocarburanti e l’idrogeno”, ha detto Urso, sottolineando l’urgenza di prevedere risorse finanziarie comuni per stimolare la domanda di veicoli Made in Europe.

“Ora occorre far fronte comune per superare l’impostazione ideologica del Green Deal», il predecessore del Clean Industrial Deal; «questi sono mesi decisivi, serve il massimo impegno da parte di tutti. Se non daremo risposte all’altezza, vedremo l’industria europea soccombere rispetto agli altri attori globali”. Il ministro ha anche evidenziato il ruolo attivo dell’Italia a sostegno del settore, a partire dal non-paper promosso insieme alla Repubblica Ceca e supportato da altri tredici Paesi membri e le principali associazioni industriali europee. A valle di questo sono state inserite del documento strategico sull’automotive due condizioni che per Urso sono “fondamentali, assolutamente necessarie ma non sufficienti”: il rinvio delle sanzioni alle case automobilistiche per i limiti di emissioni, previste per il 2025, e l’anticipazione alla seconda metà dell'anno della revisione del regolamento sui veicoli leggeri, inizialmente prevista per la fine del 2026.

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