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TORINO. Ore 20.53 del 17 settembre 2015. Nelle cuffie dei carabinieri del Ros di Torino che indagano sulla Sitalfa, società deputata alla manutenzione dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia per conto della controllante Sitaf, finisce una telefonata tra un tale Massimo Franciulli e Domenico Claudio Pasqua. Il primo è procuratore del grande gruppo di costruttori Itinera. Di più: è responsabile per la multinazionale del cantiere di allargamento dell’autostrada A4 nel tratto tra Mercallo Mesero e Milano collegato alla grande manifestazione Expo di Rho Fiere. Il secondo è stato arrestato l’altroieri dalla Dda di Torino per associazione a delinquere di stampo mafioso. Pasqua è un boss imprenditore visto e considerato che con una serie di società “a lui riconducibili” lavora nei subappalti di tutti i più grandi player italiani del bitume e delle grandi opere autostradali.
«Stasera facciamo bunga bunga?» chiede a Franciulli (non indagato ndr). A mezzanotte si accorderanno per partire verso Uboldo (Svizzera) «perché lì ci vanno anche i gendarmi e che c…o vuoi più di così. Ora però vedi di accelerare che c’ho voglia». Annota il gip: «Entrambi emergono come assidui frequentatori di night e meretricio». Il fatto è che le ditte di Pasqua lavoreranno anche in quel cantiere e Franciulli «consapevole della caratura criminale dell’interlocutore», li chiamerà spesso e volentieri: «Tuo padre mi ha detto che sta arrivando un bilico vostro nuovo. Apposto aggiudicato!» dice al boss che, nel ringraziare, replica: «Io ormai sono praticamente un tuo dipendente».
È solo la prima di tante collaborazioni che la ditta di questa famiglia che sostiene «di avere San Luca alle sue spalle» ha aperto negli anni nel lucroso settore del movimento terra. Attenzione agli incastri. Scrive il gip di Torino: «L’indagine ha permesso di accertare i rapporti tra i Pasqua e i vertici dirigenziali di Sitalfa controllata di Sitaf. Società quest’ultima a capitale parzialmente pubblico. Anas – si legge - è azionista pubblico in passato di maggioranza oggi di minoranza (seppur rilevante) il cui principale socio di maggioranza è Astm spa holding del gruppo Gavio che controlla Itinera, società che a sua volta si occupa della costruzione manutenzione di autostrade e realizzazioni di grandi opere». Casualità o meno, è un fatto che anche col Gruppo Gavio emergano vicinanze attenzionate dal Ros. Il giudice Luca Fidelio, attingendo dalle conversazioni tra Pasqua e il procuratore di Itinera, racconta come «emergano rapporti strettamente confidenziali con soggetti inseriti all’interno del gruppo Gavio». È lo stesso Pasqua a raccontare di essere stato «fermato» su un altro cantiere del Nord Italia: «Gli ho detto: sono il nipote di Gavio, sono venuto su dalla Calabria. E loro: “Minchia ok è tutto libero”. Mi hanno spostato tutti i birilli».
Non c’è solo dunque la Sitalfa col suo ex manager Roberto Fantini arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa ad essere stata infiltrata (in segmenti di appalti e subappalti) dalle cosche di ‘ndrangheta. C’è pure un’altra azienda molto nota sempre nella galassia della famiglia Fantini, la Cogefa. «Pasqua – scrivono i carabinieri del Ros - si vanta di aver introdotto in quei cantieri i mezzi degli Sgrò (altro cognome della galassia della malavita organizzata)». Adesso però vuole lavorare lui: «Lasciali a casa e prendi i miei camion» dirà al telefono. Il padre di Pasqua, anche lui arrestato per mafia, sottolineerà: «Comandiamo noi lì, mica loro» intendendo Cogefa. La segretaria lo spiegherà il 20 luglio 2020, intercettata, a un imprenditore che si propone per partecipare agli appalti: «Quello (Pasqua) chiama e gli dice: togli quelli e metti i miei». Certo è che molti dei funzionari/dipendenti delle principali società di costruzione stradale di questo Paese «hanno consapevolezza della statura criminale di Pasqua». E ci parlano lo stesso, agevolano l’ingresso dei suoi camion nei cantieri. Permettendo loro di sovrafatturare. Esempio: «Questa qua di luglio è proprio fasulla al massimo. Minchia siamo dei falsari di Van Ghogh. Hanno spostato 18 mila metri cubi di terra? Praticamente una montagna».
Ancora «Pasqua ha paventato di ritirare i propri mezzi dal cantiere compreso tra Novara Est e Milano per lavori di ammodernamento della A4 per conto della committente Ghisolfa Scarl se non gli fosse stato riconosciuto un conteggio maggiorato rispetto alle ore effettivamente lavorate». Dirà: «O mi dai qualche ora in più o me ne vado». Resterà anche lì.
C’è ancora un’altra telefonata. Vincenzo Colosimo, responsabile acquisti della Sitalfa, chiama Pasqua esclamando: «Mi ha detto Roby (Fantini ndr) di telefonarti perché ci hanno rubato un camion a Bussoleno. Siccome voi siete del mestiere Roby mi ha detto di dirtelo». La risposta del boss è lapidaria: «Hai fatto bene».
I camion di Pasqua parteciperanno a una frazione di subappalto in opere connesse al nuovo ponte di Genova. Riceveranno poi un’interdittiva antimafia. Che non li fermerà dall’entrare a lavorare coi bilici nel cantiere del grattacielo della Regione. Non ha l’iscrizione alla whitelist: «Se figura che lavoro per voi non c’è bisogno di quella risposta che aspetto», «trovando disponibilità dell’interlocutore». Si chiude cosi: «Fallo venire senza problemi». Il Ros fotograferà i mezzi a un passo dalla sede della Regione. g.leg.