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Ci sono 920 posti gratuiti per chi volesse partecipare, nella nostra Regione, all'Open Gate 2024 organizzato dal Gruppo Sogin. In un tour di due ore, sabato 11 e domenica 12 maggio, si potrà visitare la centrale nucleare, in dismissione, "Enrico Fermi" di Trino, in provincia di Vercelli.
Costruita nel 1961 da un consorzio di imprese guidate da Edison, rappresentò la prima iniziativa industriale italiana nel settore nucleare. Cominciò la produzione di energia elettrica dopo appena 3 anni, nel 1966 passò a Enel. L’impianto, di tipo PWR (Pressurized Water Reactor), aveva una potenza di produzione elettrica di 270 MWe. Negli anni d’oro raggiunse il record mondiale di funzionamento a piena potenza e ha prodotto 26 miliardi di chilowattora (kWh) di energia elettrica.
La centrale venne fermata nel 1987, dopo il referendum sul nucleare, avvenuto dopo il disastro dell'anno precedente a Chernobyl e dal 1990 è stata definitivamente disattivata. Da allora è stato garantito il mantenimento in sicurezza delle strutture e degli impianti a tutela della popolazione e dell’ambiente. Nel 1999 Sogin, società italiana di proprietà dello Stato, ne è divenuta proprietaria (insieme a tutti gli altri impianti nucleari italiani) con l’obiettivo di realizzarne il decommissioning, lo smantellamento, avendo avuto il mandato di sistemare i materiali radioattivi presenti nel sito, di smantellare la centrale e di recuperare e valorizzare l'area con l'obiettivo di realizzare la bonifica ambientale del sito.
I piani di Sogin prevedono di arrivare entro al 2030 alla fase denominata brown field, "prato marrone", quella in cui le strutture dell'impianto sono demolite e tutti i rifiuti radioattivi sono condizionati e stoccati nei depositi temporanei, pronti per essere trasferiti al Deposito Nazionale . Il green field, il "prato verde", l'assenza dei vincoli di natura radiologica verrebbe raggiunto entro il 2036, ma l’Italia deve scegliere se e dove costruire un deposito nazionale di scorie nucleari.
I tecnici Sogin, durante la visita, faranno ripercorrere i luoghi che rappresentano un pezzo di storia industriale del nostro Paese e racconteranno il lavoro che svolgono ogni giorno, nel rispetto dei criteri di massima sicurezza, per terminare lo smantellamento degli impianti nucleari e gestire i rifiuti radioattivi, dal loro stoccaggio nei depositi temporanei alla sistemazione definitiva nel Deposito Nazionale.
Sono previsti due percorsi di visita, "zona controllata" e "area industriale". Le iscrizioni, esclusivamente on line, sono aperte a questo indirizzo e si chiuderanno lunedì 22 aprile. Per consentire la più ampia partecipazione, è possibile prenotarsi a una sola giornata e per un solo percorso di visita, scegliendo uno fra i diversi turni programmati dalla mattina fino al tardo pomeriggio, inserendo i propri dati personali e caricando una copia del proprio documento di identità.
Questo evento, che era stato sospeso per l'emergenza sanitaria, torna dopo le precedenti edizioni del 2015, 2017 e 2019 che registrarono grande successo di partecipazione, confermando, scrivono nel comunicato stampa diffuso da Sogin per promuovere l'iniziativa, "l'impegno della Società nel garantire informazione, trasparenza e partecipazione"
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