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"È arrivata la richiesta di archiviazione e ho scelto di presentare opposizione": Francesca Ghio, consigliera comunale di Avs a Genova, ha deciso di ricorrere in appello contro la richiesta di archiviazione della procura sulle indagini relative allo stupro subito all'età di 12 anni. A denunciarlo era stata lei stessa in consiglio comunale lo scorso 26 novembre. In una storia su Instagram ha scritto di voler andare avanti "perché sento che la mia storia è comune e perché voglio parlare per le persone che non possono farlo. Non voglio giustizia personale. Voglio giustizia collettiva e anche fosse una goccia nell’oceano (di merda) in cui ci troviamo come società, faccio la mia parte".
Ghio, diventata una figura simbolo della lotta contro la violenza, è laureata in Scienze Politiche e nel corso del tempo si è distinta per l'impegno in tematiche sociali, diritti civili e tutela delle donne. Nel novembre del 2024, durante una seduta del consiglio comunale, ha sconvolto l’aula facendo una confessione coraggiosa: ha raccontato di essere stata vittima di violenze sessuali a 12 anni da parte di un uomo che frequentava la sua famiglia. "Nessuno si è mai accorto del mio dolore, delle cicatrici sulle braccia, del mio isolamento. Quando ho provato a parlarne, ho incontrato giudizi e indifferenza", ha dichiarato tra le lacrime. Poi, ha accusato la società che spesso non aiuta: "Gli uomini continuano a violentare nel silenzio complice di un sistema che preferisce ignorare piuttosto che affrontare il problema".
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Subito dopo il suo intervento, la Procura ha aperto un'indagine. Nelle scorse ore, però, è arrivata la richiesta di archiviazione del caso, motivata dal tempo trascorso dai fatti e dalla conseguente prescrizione. Ma la consigliera ha reagito con fermezza, scegliendo di opporsi alla decisione.
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