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“Vota senza file e provocazioni”, la minaccia ricevuta sui cellulari dai moscoviti alla vigilia di “Mezzogiorno contro Putin”/ Cosa succede ai seggi

9 mesi fa 9
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Nel pieno delle presidenziali russe, alcuni abitanti di Mosca denunciano di aver ricevuto sul proprio cellulare dei messaggi tanto misteriosi quanto inquietanti. Sono testi anonimi, inviati da un bot, in cui li si accusa di sostenere «le idee di un’organizzazione estremista» e li si esorta a «votare in maniera tranquilla, senza file e provocazioni». A riportare la notizia è la testata online Meduza, secondo cui c’è chi ipotizza che questi messaggi siano stati inviati a chi ha firmato a favore della candidatura dell’oppositore contrario alla guerra Boris Nadezhdin (a cui il regime ha negato la possibilità di correre alle presidenziali), e chi pensa che i destinatari siano coloro che in passato hanno appoggiato su internet le iniziative di Alexey Navalny.

Sono ipotesi ovviamente, al momento non è per nulla chiaro chi vi sia dietro questi messaggi. Fa però riflettere questo invito, dal sapore intimidatorio, a votare «senza file e provocazioni». Un’esortazione che arriva proprio alla vigilia di “Mezzogiorno contro Putin”: l’iniziativa con cui gli oppositori prevedono di far sentire la propria voce recandosi insieme alle urne lo stesso giorno alla stessa ora, cioè domani alle 12. La dittatura russa ha però già minacciato conseguenze.

E il riferimento alle “idee di un’organizzazione estremista”? Anche questo non pare un riferimento casuale. Il Cremlino infatti bolla spesso ingiustamente come «estremisti» gli oppositori. Lo stesso Navalny, dietro la cui morte in carcere si stende l’ombra del regime di Putin, era stato condannato a 19 anni di reclusione per accuse di «estremismo» inventate di sana pianta, ed “estremiste” erano state definite anche le sue organizzazioni. Navalny, tra l’altro, poche settimane prima di morire, aveva esortato a partecipare a “Mezzogiorno contro Putin”.

Non si fermano intanto gli atti individuali di protesta alle presidenziali russe: un voto che si profila poco trasparente e privo di qualsiasi competizione. I media locali riferiscono che stamattina a Yekaterinburg una donna è stata fermata dalla polizia dopo aver versato in un’urna elettorale la zelyonka, un antisettico verde molto usato in Russia. Episodi simili si sono verificati ieri in diverse regioni della Russia, dove la prima delle tre giornate di voto non è stata certo priva di tensioni. Sarebbero una decina le persone arrestate per aver versato vernice o liquidi coloranti nelle urne. Ma i giornali russi danno anche notizia di una cabina elettorale incendiata a Mosca e di lanci di molotov contro un seggio a San Pietroburgo e un altro in Siberia. E così, nel pieno delle presidenziali russe, la Duma progetta un nuovo giro di vite, con pene più severe e la reclusione fino a otto anni per chi «intralcia» il voto «con un incendio doloso o altri mezzi generalmente pericolosi». L’annuncio è stato fatto alla Tass dalla deputata Yana Lantratova, secondo la quale un disegno di legge di questo tipo sarà discusso nei prossimi giorni.

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