Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky afferma che sarebbe pronto a "negoziati diretti" con il leader russo Vladimir Putin. "Se questa è l'unica opzione con cui possiamo portare la pace ai cittadini ucraini e non perdere vite sicuramente opteremo per questa scelta", ha detto Zelensky precisando che richiederà anche la presenza di altri partecipanti, in una intervista al giornalista britannico Piers Morgan.
Kiev è pronta a ricevere "investimenti di aziende americane" per estrarre terre rare dal suo territorio, che ne è ricco. L'annuncio della concessione è arrivato dal presidente Volodymyr Zelensky, dopo che Donald Trump aveva chiaramente posto come condizione ottenere questi minerali strategici per la tecnologia industriale moderna in cambio delle forniture di armi americane.
Reagendo a caldo alle parole di Trump, il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva bollato come "egoista" la richiesta del tycoon. Ma il leader ucraino ha fatto sapere di averne già parlato con lo stesso Trump, e che nulla osta a che le imprese americane assumano un ruolo guida nell'estrazione in territorio ucraino. "Vorrei che le aziende americane sviluppassero qui questo settore", ha sottolineato Zelensky in una conferenza stampa.
Anche il Cremlino ha commentato la richiesta di Trump. Le sue parole, ha detto il portavoce Dmitry Peskov, sono un "suggerimento che l'Ucraina compri l'assistenza, cioè che non ci sia più assistenza gratuita ma che sia fornita su base commerciale". Uno sviluppo che non potrebbe che far piacere a Mosca, come ulteriore sintomo di freddezza nei rapporti fra Trump e la dirigenza di Kiev. Ma per gli Stati Uniti "sarebbe meglio non fornire nessuna assistenza", perché in tal modo "aiuterebbero a mettere fine al conflitto", ha chiarito il portavoce di Vladimir Putin. Invece "le consegne stanno continuando" e "nessuno ha annunciato uno stop alle forniture", ha sottolineato ancora Peskov, commentando notizie dell'agenzia Reuters secondo cui la nuova amministrazione Usa, a causa di dispute interne, aveva sospeso per alcuni giorni i trasferimenti per poi riprenderli lo scorso fine settimana.
"Cerchiamo di trovare un accordo con l'Ucraina in base al quale loro darebbero come garanzia le loro terre rare e altre cose in cambio di quello che noi diamo loro", aveva detto Trump dallo Studio Ovale della Casa Bianca. E quando un giornalista gli ha chiesto se volesse che Kiev concedesse a Washington le sue terre rare, il tycoon ha risposto: "Sì, voglio delle assicurazioni sulle terre rare".
Le terre rare sono 17 elementi chimici - lo scandio, l'ittrio e il gruppo dei lantanoidi - utilizzati in molti apparecchi tecnologici come superconduttori, magneti, catalizzatori, componenti di veicoli ibridi, laser e fibre ottiche. Oltre un terzo delle riserve mondiali stimate si trova in Cina, ma esistono depositi consistenti anche in Russia e in Ucraina. Nel cosiddetto 'Piano per la vittoria' annunciato lo scorso anno, Zelensky aveva proposto un "accordo speciale" con i partner occidentali che permettesse "lo sfruttamento comune delle risorse strategiche" dell'Ucraina. Il presidente non aveva citato le terre rare, ma aveva portato come esempi altri materiali fondamentali per le attività industriali, come l'uranio, il titanio e il litio.
"Dovremmo sfruttare queste risorse nazionali per finanziare tutto ciò che servirà dopo la guerra", ha osservato il cancelliere Scholz commentando a caldo le parole di Trump al termine del vertice informale dei leader Ue. "Sarebbe molto egoista e autoreferenziale usare questi fondi solo per sostenere la difesa", ha insistito. Invece, si tratta di garantire che" Kiev "possa finanziare la sua ricostruzione" per "un futuro solido". Ma evidentemente Kiev ha già deciso di affidarsi al partner americano per lo sviluppo del settore, e a quanto pare senza avvertire in anticipo i partner europei.
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