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Si chiama Gabriele Felline, ha 23 anni come Sinner ed è stato da piccolo avversario di Jannik, affrontato in una sfida del Nike Junior Tour. La partita venne giocata a Kamarina all’interno di un club Mediterranée e il vincitore, per l’occasione, avrebbe avuto un posto nel Master mondiale del circuito, a Miami. Felline, al Corriere di Torino ha ricordato quell’esperienza: “Vinse Jannik e meritò la vittoria — ricorda lo sportivo nato a Biella ma trasferitosi giovanissimo a Torino — Dopo una bella partenza (3-0), aveva recuperato e al termine si era imposto 6-3 6-1. Già da under-12 riusciva a fare molto bene le cose semplici. Tirava forte e in diagonale e la sua palla era molto pesante. Sapevamo delle sue potenzialità, ma era meno conosciuto di altri perché non partecipava a tutti i tornei e si divideva ancora con lo sci alpino. In questi giorni molti amici mi stanno mandando il video nel quale mi confronto con Sinner in una finale under 12. Al termine perdo e lascio il campo mentre Jannik si mette a lisciarlo. La domanda che mi fanno tutti ormai è classica: perché non lo hai fatto anche tu? Non ho una risposta precisa”.
Felline e Sinner si sono poi incontrati in altre occasioni: “Jannik non ha fatto un’attività giovanile molto intensa e anche il circuito ITF lo ha solo sfiorato”, ha ricordato. Per lui poi si sono aperti i grandi palcoscenici della racchetta, Gabriele oggi vive e studia negli States, grazie a una borsa di studio sportiva: “Mi sono laureato in Finanza alla Lynn di Boca Raton in Florida — ha raccontato al Corriere — Quest’anno sto facendo un Master alla Barry di Miami. Il mio sogno è diventato realtà. Devo ancora decidere cosa farò dopo, mi piacerebbe mettere a frutto i miei studi nel settore del management sportivo. Intanto gioco a tennis per la Barry e mi alleno tutti i giorni”.
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Felline ha ricordato poi le corse in quad durante il weekend di Kamarina: “Quando non eravamo impegnati in partita, ci andavamo nella pista di sabbia del centro — ha aggiunto — A Jannik piaceva la velocità e continuava ad accelerare, si era pure procurato una escoriazione al dito. Tradotto, bruciare le tappe per lui era normale”. La voglia di Gabriele in futuro è di rivedere Jannik: “L’ultima volta c’è stato solo un semplice scambio di saluti, proprio a Miami, in occasione di un Masters 1000 — ha concluso Felline — Ero al tavolo con Lorenzo Sonego, noi siamo amici dai tempi del Green Park. Il team di Lorenzo e quello di Jannik si sono salutati e io mi sono unito con un cenno. Mi piacerebbe riparlargli, certo, ma non di quella partita e forse neppure di tennis: i professionisti preferiscono altri argomenti nei momenti di relax. Anche per Sonego è così”.