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«Ma va bene, giochiamo ad armi pari: gli uomini e le donne sono uguali», cantava Cesare Cremonini una ventina d’anni fa. E dal punto di vista dialettico, Roberto Vannacci ed Elisabetta Piccolotti giocano decisamente alla pari. Entrambi pungenti e volitivi, su sponde opposte.
Ormai ospiti frequenti dei talk di La7, il generale eurodeputato della Lega e la deputata di Avs le suonano da Floris a DiMartedì. «La donna non è uguale all’uomo e la più grande offesa che avete fatto alle donne, voi e i vostri partiti, è quella di approvare le quote rosa nelle quali si cedono delle posizioni in base al genere e non in base alle competenze», parte in quarta Vannacci, che punge: «Mi domando come mai non abbiate trovato le quote rosa tra i fabbri, tra i muratori o tra i traslocatori, ma solo nelle quote dirigenziali. Io credo che la donna debba essere libera di lavorare, ma anche essere libera di restare a casa, se vuole, e di badare ai propri figli, di educarli, stare con loro».
"Donna di grande fascino, ma...": Vannacci fa impazzire la Piccolotti, rissa a DiMartedì | Video
«Bisogna spiegare al generale che tutte le donne che vogliono restare a casa sono libere di farlo in questo Paese replica la Piccolotti -. Vannacci non sopporta che le donne possano avere ruoli di rilievo. Quello che vi dà fastidio è se le donne fanno carriera». La discussione è frastagliata, la rossoverde interviene spesso e il leghista s’inalbera: «La dottoressa Piccolotti è una donna di fascino ma di scarsa educazione perché mi ha interrotto mentre stavo parlando». Apriti cielo: «Lei è veramente fuori luogo - tuona l’onorevole -. Non mi gratifica essere di grande fascino. Preferisco essere apprezzata per le mie capacità. C’è il tentativo di ridurmi alla donna in posizione di subalternità».