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A pochi passi dal centro di Torino il vigneto urbano che è lì da 400 anni

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A due passi dalla Mole, la Vigna della Regina circonda dal Seicento una storica villa sabauda sulla prima Collina Torinese. Dopo oltre un secolo di abbandono, è tornata a produrre un vino che è diventato Doc

È curioso pensare alla possibilità, passeggiando per i centri storici delle nostre città, di imbattersi non solo in chiese e palazzi d’epoca, ma anche in vigneti vitali e produttivi. Eppure si tratta un caso raro ma non impossibile, che racconta di quando i confini tra urbe e campagna erano meno netti, e si spostavano di frequente nel corso delle epoche. Un esempio particolarmente affascinante si trova a Torino, anche se forse non tutti ne sono a conoscenza. Basta mettersi al centro di Piazza Vittorio, individuare la chiesa della Gran Madre e rivolgere lo sguardo alla sua sinistra e un po’ più su. Si trova lì la Vigna della Regina, un vigneto che attornia una residenza sabauda antica 400 anni, sorta insieme a un parco di orti. Dopo fortune alterne e periodi di abbandono, da qualche anno è tornata a fare un ottimo vino, proprio a due passi dal centro storico.

La Villa della Regina e le circostanti vigne a Torino

La rete di vigneti urbani nel mondo

Vale la pena ricordarlo: anche se oggi il vino è perlopiù un piacere edonistico, nasce in realtà come un alimento. Calorico e corroborante, se ne doveva produrre parecchio, in campagna come anche — possibilmente — in città. Dunque ecco gli abitanti della zona di Montmartre impiantare già nell’XI Secolo alcuni filari sulla collina di Parigi dalla quale oggi si vede la Basilica del Sacro Cuore. Da noi invece i frati di San Francesco alla Vigna riuscire a vendemmiare nel sestiere Castello di Venezia 800 anni fa in piena laguna (come abbiamo raccontato). O ancora la Vigna del Gallo di Palermo, sorta dove poi si è sviluppato l’Orto Botanico; come anche le 16 ‘pertiche’ donate da Ludovico Il Moro a Leonardo da Vinci, che ancora crescono all’ombra di Santa Maria delle Grazie a Milano.

La vendemmia alla Vigna della Regina

Non soltanto esempi sopravvissuti al tempo, ma anche casi recenti, nati sull’onda del ‘guerrilla gardening’ e delle sfide della riforestazione urbana. Tra tutti Rooftop Reds, il primo vigneto urbano commercialmente redditizio spuntato su un tetto di New York City nel 2016. Queste e altre realtà si sono riunite nel 2019 in un network internazionale chiamato UVA: un’iniziativa nata, non a caso, proprio a Torino.

La storia plurisecolare della Vigna della Regina a Torino

La storia del vigneto urbano di Torino comincia a inizio Seicento sulla prima collina della città. La zona scelta dal principe cardinale Maurizio di Savoia, figlio del duca Carlo Emanuele I, per una grande residenza memore delle ville romane classiche. Nel 1657 la moglie Ludovica — la ‘Regina’ alla quale è intitolata— allargò edifici e spazi verdi con “piantamento d’Arbori e Viti” e poi, a fine secolo, il tutto fu riprogettato dall’architetto Filippo Juvarra.

Facciata di Villa della Regina con le Alpi sullo sfondo

I vigneti e le parti agricole che soddisfacevano le esigenze della corte sopravvissero fino al passaggio all’Istituto per le Figlie dei Militari nel 1868. Scarsa manutenzione, smembramenti e danni di guerra, però, provocarono in breve il collasso delle colture e il parziale inselvatichimento. Nel 1994 la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte ha provveduto a un restauro conservativo degli edifici e del parco, e ha restituito felicemente a Torino una delle sue scenografiche quinte verdi.

Cosa si è ricominciato a produrre alla Vigna della Regina

Tra il 2003 e il 2006 la Soprintendenza ha rimesso in opera circa la metà del vigneto storico. La gestione è stata poi affidata all’Azienda Balbiano, dal 1941 un punto di riferimento per i vini della Collina Torinese e in particolare il Freisa di Chieri. Proprio su questa antica varietà autoctona hanno puntato anche qui, a partire dalla raccolta del 2008 e dalla vendita dei primi grandi formati nel 2011. Lo stesso anno di un altro importante traguardo, ovvero la reintroduzione del vigneto Villa della Regina all’interno dell’area Doc del Freisa, cosa che la rende di fatto l’unico vigneto urbano in Italia a produrre un cru con Denominazione di Origine Controllata.

La vigna della regina, vigneto urbano

Ma non solo: hanno distillato le vinacce in grappa, collaborato con Leone per pastiglie aromatizzate al Freisa e con la pasticceria Dolci & Dolci di Chieri per i cioccolatini ripieni. Infine, ospitato sui terreni le arnie della cooperativa Uno di Due Onlus, per ottenere il buon ‘Miele della Regina’. Lo scorso anno (non senza qualche polemica), l’azienda ha deciso di non partecipare al nuovo bando per la concessione, aggiudicato invece alla Società Agricola Orsolina di Moncalvo, in provincia di Asti, attualmente in fase di ricerca e studio delle vigne.

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