A Torino anno nero per il lavoro: nel 2023 chieste 20,5 milioni di ore di cassa integrazione

A Torino nel 2023 è stato record di ore di cassa integrazione. A dirlo sono i dati elaborati dalla Cgil Piemonte che hanno messo a confronto le ore di cassa integrazione richieste lo scorso anno con quelle del 2019. I numeri sono impressionanti: nel 2023 le ore di cassa integrazione ordinaria sono state 20,5 milioni segnando un aumento del 48% rispetto al 2019. Tra tutti i numeri però ne spicca uno: nel settore trasporti, magazzinaggio e comunicazioni - quello che comprende call center e logistica - le ore di cassa richieste nel torinese nel 2019 erano 43.557, l'anno scorso sono state 634.403 e nei primi due mesi del 2024 si registra già un +82.500 ore. Un settore che risente della crisi dell'automotive perché se non si produce, non si possono neppure trasportare i pezzi prodotti e la produzione automobilistica nel 2024 ha già registrato un aumento della cassa integrazione del 58%. 

"Nei primi due mesi del 2024 a Torino peggiora tutto", spiega Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Torino, "Abbiamo una situazione per cui il Piemonte è il nuovo sud dell'Europa e dell'Italia. Il fatto che la Regione non abbia un osservatorio puntuale sui dati ci dice che è difficile immaginare delle politiche. Sapere quanti ammortizzatori si usano serve a mettere in campo politiche di contenimento. Ci permettiamo di segnalare che la Regione dovrebbe essere in grado di raccogliere i dati più tempestivamente". 

"La vicenda automotive ci dice che in questa regione si sta fermando tutto e che il lavoro è assistito dagli ammortizzatori o quando si crea è fortemente precario. Abbiamo bisogno di politiche che invertano questa tendenza", continua Airaudo, "Quando il Governo dice che c'è un aumento dell'occupazione questo non riguarda il Piemonte. Se i primi due mesi dell'anno sono così non c'è ragione di pensare che non sarà così nel resto dell'anno".

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