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A Torino è emergenza sicurezza e Ascom chiama il Prefetto: "Situazione intollerabile. Ci sentiamo soli"

3 mesi fa 6
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Via Barbaroux non è il Bronx, a dirlo sono gli stessi commercianti che da decenni popolano quel territorio. I riflettori oggi però sono comprensibilmente puntati su quel pezzo di centro, ma l'emergenza sicurezza a Torino non riguarda una parte specifica della città perché le segnalazioni di spaccate, rapine e furti ormai non si contano più. La violenta rapina di sabato a Folies Antiques ha solamente accelerato un processo che era già in atto e che ha portato l'Ascom torinese a chiedere un incontro con Prefetto, Sindaco e le altre istituzioni.  

Via Barbaroux dopo la rapina

È un lunedì mattina normale in via Barbaroux. Le attività commerciali, quelle che tirano su le saracinesche, iniziano la settimana in modo lento. A due giorni di distanza dalla rapina a Folies Antiques, l'assalto al negozio è l'argomento del giorno, ma tutti ci tengono a ribadire che quella parte di centro storico di Torino non è un posto pericoloso. Qualcuno fa la battuta: "Qui non siamo a Porta Palazzo". 

Sergio Scamaldo, il fruttivendolo di via San Tommaso, da 47 anni lavora nel negozio che è all'angolo con via Barbaroux e di acqua sotto i ponti ne ha vista passare. Racconta che in passato la zona era molto più pericolosa e che anni fa c'erano anche tre furti al giorno. Per lui la situazione non è peggiorata dal punto di vista della sicurezza, ma ciò non toglie che potrebbe comunque essere migliorata. Magari con un vigile di quartiere e con una presenza più viva da parte dei negozianti stessi: "Ci sono negozi che aprono solo tre ore al giorno e altri che non aprono tutti i giorni. Il borgo così diventa un deserto e non c'è il controllo di vicinato". 

Emanuela Zannetti-2

Emanuela Zannetti della Tipografia dei Mercanti tra quelle vie ha cresciuto le sue figlie. Lei tra poche settimane sposterà la sua attività, ma rimarrà comunque nel borgo perché traslocherà solo di qualche metro. "Se diamo attenzione a queste cose qua arriva la paura", ci spiega la donna, "Invece questo è un borgo pieno di artigiani e ci sono negozi mai visti. Una volta questa zona era pericolosa e le persone non venivano, ma adesso sono fioriti i negozi. Io in oltre 20anni qui ho cresciuto le mie figlie. Purtroppo gli scippi ci sono ovunque, anche in altre zone e in vie più grandi. Qui è come se fosse casa, le porte sono aperte. Gli unici che si chiudono sono i negozianti che hanno prodotti di grande valore".  

Da una parte dunque la necessità di rassicurare i cittadini e le cittadine perché al di là di un episodio violento e da libro noir, la situazione rimane sotto controllo; dall'altra la necessità, denunciata da Ascom, di porre fine all'emergenza spaccate e rapine che sta diventando intollerabile. 

"Siamo al culmine, è intollerabile"

Ascom, associazione di categoria dei commercianti, da tempo denuncia che a Torino c'è una questione sicurezza. Si parla soprattutto di spaccate che vengono fatte di notte per svuotare registratori di cassa che ormai non contengono più nemmeno le monetine. Una beffa oltre il danno perché, come spiega Maria Luisa Coppa, il commerciante si trova a dover affrontare spese non previste per riparare i danni. È il caso di quanto accaduto alla Libreria Belgravia di Luca Nicolotti o alla libreria il Ponte sulla Dora di Rocco Pinto o ancora alla pizzeria Bricks di Carlo Ricatto che è stata presa d'assalto quattro volte in due anni. 

"Abbiamo segnalato al Prefetto che la situazione non può più essere sopportata, stessa cosa fatta con il sindaco Lo Russo e mercoledì avremo un incontro con il nuovo assessore alla Sicurezza, Porcedda", spiega Maria Luisa Coppa di Ascom, "credo che sia arrivato il momento in cui le istituzioni parlino con le associazioni perché si deve porre uno stato di sicurezza per gli imprenditori e i cittadini". 

Una situazione che Coppa spiega essere arrivata al culmine: "La situazione è al culmine, le nostre imprese non si sentono protette. Persone che lavorano onestamente sono continuamente disturbate da atti di vandalismo e questo non è più tollerabile. Chiediamo una soluzione anche con una presenza più forte delle forze dell'ordine. L'imprenditore si sente solo di fronte a questa situazione che porta al degrado e a effetti negativi per il commercio che già soffre".

Mercoledì in Prefettura si parlerà di questo, ma i problemi non finiscono qui perché il tema è generalizzato. Gli spacciatori a Torino sono arrivati in centro e in via XX Settembre sono arrivati i furti con strappo. E intanto la percezione di sicurezza è sempre meno. 

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