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A Torino si spende, ma non si risparmia: 7 torinesi su 10 si sentono più poveri

5 mesi fa 7
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I torinesi nel 2023 non hanno rinunciato a togliersi qualche piccola soddisfazione, ma a scapito dei propri risparmi. È quanto emerge dall'analisi delle spese delle famiglie torinesi realizzata dalla Camera di Commercio di Torino su un campione statistico di 240 nuclei familiari di vario genere. "Si è ridotta la capacità di risparmio dei torinesi", ha spiegato Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio di Torino, "e anche la modalità di consumo è cambiata. Il 74% delle famiglie sostiene che sia diminuito il potere di acquisto, assorbito dalle spese fisse e dal carovita che non ha avuto un'adeguata compensazione nella crescita del reddito. Siamo una società che fa più fatica ad arrivare alla fine del mese". 

I dati evidenziano come la spesa media mensile per le famiglie torinesi nel 2023 sia stata la più alta degli ultimi dieci anni, ovvero 2.597 euro. Più del 50% di questa cifra è assorbita da spese fisse e non alimentari, come il pagamento dell'affitto o del mutuo, le utenze domestiche o l'arredamento della casa, ma i dati mostrano anche che le famiglie nel 2023 hanno anche voluto togliersi qualche sfizio. Per esempio sono aumentate le spese medie per i pasti fuori casa o per le vacanze.  

Rivolgendo lo sguardo a un periodo però più ampio, quello che va dal 2019 al 2023, dall'indagine salta all'occhio che solo il 16,7% delle famiglie è riuscita a risparmiare e che il 70,4% delle famiglie percepiscono una diminuzione del proprio potere d'acquisto a fronte di un reddito medio stabile. Negli ultimi cinque anni sono diminuite le spese per scarpe, abbigliamento, giornali e libri, ingressi agli impianti sportivi, medicinali e ticket sanitari, occhiali e dispositivi medici. Insomma, a fronte di uno stipendio che non cambia e di un aumento generalizzato delle spese, il torinese è un poco più povero. 

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