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Alta tensione nel Mar Baltico. Un aereo da pattugliamento francese Atlantique 2 è stato sottoposto a intimidazioni militari russe. Il velivolo era impegnato in un'operazione della Nato quando è stato preso di mira dal radar di controllo di un sistema missilistico terra-aria di Mosca. L'incidente è avvenuto nella notte di mercoledì 15 gennaio. Il ministro delle Forze armate francese Sébastien Lecornu ha condannato l'atto, definendolo una manovra «aggressiva» da parte del Cremlino.
Cosa è successo
«Questa azione non è accettabile», ha dichiarato sui social media Lecornu ribadendo l'impegno della Francia a sostenere il diritto internazionale e a garantire la libertà di navigazione sia nello spazio aereo internazionale sia nelle zone marittime. Sebbene non si sia verificato alcun contatto fisico, l'uso del radar di controllo del fuoco contro un aereo è visto come una provocazione che solleva preoccupazioni sui potenziali errori di calcolo e sul rischio di escalation.
Alta tensione
Il segretario generale della Nato Mark Rutte aveva già annunciato l'avvio di una nuova missione di monitoraggio nel Baltico. Guidato dal generale statunitense Christopher Cavoli, l'iniziativa coinvolgerà una serie di mezzi, compresi aerei, navi e satelliti per il monitoraggio marittimo. Previsto anche «l'impiego di nuove tecnologie, tra cui una piccola flotta di droni navali», aveva detto Rutte. La misura fa seguito a un aumento progressivo di incidenti nellza zona, con il sospetto che si tratti di operazioni di guerra ibrida condotti dalla Russia attraverso la sua cosiddetta «flotta ombra».
La missione Nato
In tutta l'Alleanza si sono registrati «elementi di campagne di destabilizzazione delle società, attacchi informatici, tentativi di assassinio e sabotaggio, danni alle infrastrutture e ai cavi vitali per la sicurezza e la prosperità nazionale», ha detto Rutte, ricordando che «diversi cavi sottomarini sono stati spezzati negli ultimi mesi». «Le indagini sono ancora in corso ma c'è motivo di grave preoccupazione», continua il segretario generale della Nato, evidenziando che la salvaguardia delle infrastrutture è cruciale per l'approvvigionamento energetico e per il traffico internet (il 95% dei flussi di dati è garantito dai cavi, su cui passano circa 1,3 mila miliardi di dollari di transazioni finanziarie al giorno, sottolinea Rutte). In questo campo sono in aumento gli sforzi di collaborazione tra gli alleati, aggiunge, inclusi sforzi per integrare i rispettivi apparati di sorveglianza nazionale con la Nato per assicurarsi un rilevamento delle minacce a tutto tondo.