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Era il 29 gennaio 2021 quando un uomo colpiva con un casco da motociclista un notaio molto conosciuto a Torino, all’incrocio tra via Giolitti e via Cairoli. Gli aveva anche portato via il telefono, poi lanciato in un’aiuola, poi si era allontanato a bordo di una Fiat Punto guidata da un’altra persona. Da subito si era pensato che questa non fosse una semplice rapina. E, infatti, quattro anni dopo, ricostruendo le responsabilità e le ragioni di quell’attacco, la procura di Torino ha stabilito che probabilmente parte di una vendetta d’amore.
Il processo
Ieri, giovedì 30 gennaio 2024, è ripreso il processo di primo grado a due persone accusate di lesioni aggravate. Uno di loro sarebbe l’esecutore reale dell’aggressione, individuato anche grazie ai filmati delle telecamere, nonostante avesse il volto coperto. L’altro sarebbe un suo complice. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Maria Cristina Macrì e Fabio Farruggia. Il notaio, vittima dell'aggressione, ha raccontato in aula la sua versione dei fatti e si è costituito parte civile, assistito dagli avvocati Maria Grazia Cavallo e Antonio Maria Borello.
La condanna
L’aggressore avrebbe agito su “commissione”. Il mandante della violenza, infatti, è stato individuato nell’ex merito dell’attuale compagna del notaio. Ha preferito il processo con rito abbreviato, che prevede uno sconto di pena e le udienze a porte chiuse, ed è già stato condannato in primo grado a tre anni di carcere. Altri due imputati sono stati condannati a due anni e otto mesi di carcere.
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