I problemi ad una spalla, che gli impedivano di lavorare, lo hanno costretto per mesi alla malattia. O almeno così si è creduto.
Ma anziché rincorrere medici e ortopedici per guarire ha trascorso il tempo lontano dal lavoro dedicandosi al rincorrere le palline da golf, partecipando anche a tornei di livello più che amatoriale.
A scoprire la vicenda, sfociata in una denuncia con relativa inchiesta della Procura di Venezia a carico del 'malato', è stato il datore di lavoro, responsabile di una grande azienda di Marghera (Venezia) che si occupa di costruzioni e manutenzione di impianti industriali.
L'uomo, un 40enne di Tortona (Alessandria), seguiva per conto dell'impresa attività tra la sede lombarda e imprese piemontesi ma, a causa del problema di salute, ampiamente documentato da certificati medici, si è messo in malattia con tanto di pratiche presso l'Inail di Venezia per averne l'assistenza. Tutto regolare fino a quando il titolare dell'impresa, probabilmente prove alla mano, ha cominciato ad avere dei sospetti sulla malattia del dipendente facendo scattare vari controlli e quindi, affidandosi al proprio legale di fiducia. Poi ha fatto partire la denuncia, mentre il presunto malato si faceva operare all'articolazione che gli procurava l'infermità.
Il fascicolo, in mano al Pm Paolo Petroni, avanza l'ipotesi di reato di truffa aggravata ed indebita percezione di erogazioni pubbliche. Per il Pm se il 40enne ha avuto un comportamento scorretto con l'azienda, ledendo il rapporto di fiducia, ha anche imbrogliato lo Stato percependo le indennità e i servizi da malato a carico dell'Inail. Nel corso dell'indagine il legale dell'azienda, il veneziano Luigi Ravagnan, ha sostenuto per conto dell'impresa che è stato provocato un danno economico non indifferente a seguito del comportamento dell'uomo. Da parte sua, l'avvocato Marcello Lugano, di Voghera (Pavia) che difende il dipendente, ha affermato che a testimoniare la buona fede del dipendente ci sono i certificati medici, l'intervento chirurgico alla spalla con tanto di Tac e documentazione sanitaria.
La diatriba, visto il coinvolgimento anche dell'Inail, è ora in mano alla Procura che proprio ieri ha affidato l'incarico per una serie di perizie che accerteranno il tipo di patologa di cui soffriva l'uomo e per verificare se la specifica malattia sia stata di impedimento solo per le mansioni svolte nell'attività lavorativa ma non per praticare lo sport, a cominciare dal golf. Alla perizia della Procura si sono aggiunte quelle a difesa del protagonista della vicenda e dell'azienda pronta a costituirsi parte civile.
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