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Bambine violentate in famiglia, raccontano tutto alla zia nel bosco: chiesti nove anni di carcere per lo zio-fratellastro

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“Nega categoricamente le accuse, eppure ammette di aver dormito con quelle bambine. Ed è in ogni modo evidente che le sue sono state violenze”. La pubblico ministero Barbara Bardellino usa queste parole nella sua requisitoria di oggi, venerdì 31 gennaio 2025, per chiedere la condanna di un 23enne: nove anni di carcere, per avere abusato di due bambine, parti civili a processo con l’avvocata Emanuela Martini. Le piccole vittime lo conoscevano molto bene. Una è la nipote dell’imputato, difeso dal legale Marco Zani. L’altra è la sua sorellastra. 

Violenze ripetute 

Vittime e imputato vivevano tutte nello stesso cascinale in un punto isolato della val Sangone. La loro è una famiglia allargata: nonni, zii, cugini, tutti insieme nelle stesse stanze. Qui, tra giugno e luglio 2021, il 23enne sarebbe entrato nelle camere da letto delle bambine e avrebbe abusato di loro. All’epoca avevano 8 e 11 anni. Già in precedenza, quando ne avevano 6 e 10, c'erano stati dei presunti comportamenti violenti, di cui l'imputato risponde al tribunale dei minori. 

Il racconto nel bosco 

Tra le due bambine, nessuna ha raccontato ai genitori ciò che ha subito. Si sono confidate con una zia che non abita con loro. Erano abituate a incontrarla nel bosco che circonda il grande cascinale. Un giorno, vedendola, hanno iniziato a parlare di ciò che succedeva nel cascinale. 

Non c’è stato bisogno di domande: erano loro a dire, indicare, ricordare. La zia ha avuto la prontezza di registrare le loro voci, poi si è rivolta alle autorità giudiziarie. Così sono iniziate le indagini. Il cascinale, per le bimbe, non era un luogo sicuro. Sono state portate in comunità, seguite da educatori e assistenti sociali. 

Il processo

Sono stati sentiti come testimoni diversi familiari, gli assistenti sociali, le insegnanti delle piccole. L’avvocato difensore ha chiesto di assolvere l’imputato. Secondo lui, mancano le prove per dimostrare che il 23enne abbia davvero compiuto delle violenze. Spetterà ai giudici Riccardo Ricciardi, Costanza Isabella Goria e Stefania Brino decidere. La sentenza è attesa nelle prossime settimane. 

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