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Aggressione in strada a Torino San Salvario: giornalista de La Stampa gettato a terra dagli attivisti di estrema destra

2 mesi fa 21
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Andrea Joly, giornalista del quotidiano La Stampa, ha denunciato di avere subito un'aggressione da parte di un nutrito gruppo di attivisti del circolo di estrema destra Asso di Bastoni di via Cellini a Torino nella serata di ieri, sabato 20 luglio 2024. Secondo il suo racconto, lui si trovava in quel posto per un servizio su una manifestazione all'aperto (si scoprirà poi che si trattava della festa per il 16° anniversario della nascita del circolo) in cui erano utilizzati fuochi d'artificio ma a un certo punto qualcuno gli avrebbe chiesto conto, in modo minaccioso, del suo operato. Subito dopo è partita l'aggressione in più persone contro lui da solo, mentre i residenti dai balconi urlavano di lasciarlo andare via.

Joly è andato a farsi medicare all'ospedale Molinette per escoriazioni a gomiti e ginocchia e poi ha sporto denuncia in questura. Del caso si stanno occupando gli agenti della Digos, che hanno acquisito video dallo stesso cronista, dai residenti della zona e dalle telecamere di sorveglianza installate sulla strada allo scopo di accertare la dinamica dei fatti e di identificarne i responsabili. Solidarietà a Joly e a La Stampa è arrivata da tutte le istituzioni.

Un filmato prodotto da La Stampa mostra Joly accerchiato da quattro-cinque uomini mentre uno di loro lo ha afferra con un braccio per il collo e poi lo scaraventa a terra. Un secondo filmato, girato direttamente dallo stesso giornalista, mostra invece il momento precedente, in cui lui stava riprendendo. Un uomo gli mette la mano sul cellulare e gli chiede: "Sei con noi?". Alla sua risposta di no allora gli chiede: "E perché stai riprendendo?". Dopodiché, a quel punto, parte l'aggressione.

La Stampa: "Un'aggressione che ci riguarda tutti"

La direzione de La Stampa, in una nota diffusa sul proprio sito internet, "condanna con fermezza l’aggressione di cui la scorsa notte un suo giornalista è stato vittima a Torino. Andrea Joly stava filmando una festa di Casa Pound che si svolgeva per strada, all’aperto. Alcuni militanti glielo hanno impedito. Joly è stato poi percosso, preso a calci, sbattuto a terra. Ha sentito una mano stringergli la gola mentre qualcuno si affacciava alla finestra e urlava 'lasciatelo, lasciatelo! Un episodio grave, gravissimo, che non solo limita la libertà di stampa, ma che pretende di restringere lo spazio pubblico, che appartiene a tutti, a luogo in cui a imporsi è solo la legge della violenza, della sopraffazione e dell’arbitrio. Per questo l’aggressione a Joly ci riguarda tutti. E quello che è successo l’altra notte ci spinge a ribadire una volta di più che gli unici valori a cui dobbiamo ispirarci sono quelli della democrazia e del rispetto, gli stessi per cui una città come Torino combatte da sempre, e che guidano La Stampa nel suo difficile lavoro quotidiano".

La replica di Asso di Bastoni su Facebook

Sul suo profilo ufficiale Facebook, il circolo Asso di Bastoni fornisce la propria versione dei fatti, che chiaramente anche in questo caso andrà verificata in particolare con le analisi delle immagini dei filmati in possesso degli investigatori. Gli attivisti sostengono che tutto si è svolto "in un clima completamente di festa e senza alcun tipo di tensione. Durante una foto di gruppo, è stata vista una persona fare foto e video ai presenti, tra cui anche dei minorenni con i genitori, e gli è stato chiesto chi fosse. Questa persona, apprendiamo solo dai giornali essere un giornalista, non si è identificata in nessun modo come tale, ma ha anzi spintonato dei ragazzi, creando un battibecco e litigando, alzando la tensione. Poi si è messo a correre, tra l'altro cadendo. Appena visto il battibecco che, ribadiamo, ha provocato il giornalista (ormai lontano dal circolo) ne è nata una scaramuccia da 20 secondi, in cui alcuni associati sono anche intervenuti per dividere e cercare di riportare la calma". A propria difesa, il circolo Asso di Bastoni sostiene di avere "organizzato tantissimi incontri negli anni, anche con giornalisti come relatori" e che i giornalisti "in questi anni sono stati sempre invitati, ospitati e abbiamo sempre accettato qualunque reportage di qualunque testata giornalistica".

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