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Albano: 'Il governo vuole lo scontro, ma i giudici rispettano il diritto'. Nordio: 'Non critichino le leggi'

2 giorni fa 1
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"Non ho nessuna intenzione di andare allo scontro con il governo, è il governo che vuole fare uno scontro con me e io voglio sottrarmi. C'è stata una personalizzazione insopportabile. Ci sono dei giudici che cercano di fare il loro lavoro e c'è stato un pronunciamento unanime di tutte le comunità dei giuristi, dall'Unione delle camere penali alle associazioni dei professori di diritto dell'Unione europea: tutti hanno sostenuto che sulla supremazia del diritto europeo non ci si può fare nulla". Così la presidente di Magistratura Democratica Silvia Albano, giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma, a margine del convegno di Magistratura Democratica a Roma. 
   

"Il fatto che chi cerca di applicare la Costituzione venga appellato come 'giudice comunista' mi preoccupa molto per lo stato della nostra democrazia e per il suo futuro. In tasca non abbiamo il libretto di Mao né il Capitale di Marx, ma la Costituzione", ha sottolineato Silvia Albano, durante il convegno a Roma per i 60 anni di Magistratura Democratica.

"Una nuova bufera politica? Ne parleremo domani. Credo che tutto quello che è successo finora sia molto grave e molto problematico. Sono stata scelta io come parafulmine perché era molto comodo, senza pensare che non ci sono ventuno giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma che sono iscritti a Magistratura Democratica: i giudici giurano sulla Costituzione studiano al primo anno di università la gerarchia delle fonti e sanno benissimo che la Costituzione e il diritto dell'Unione vengono prima della legge ordinaria e il loro dovere è quello di fare rispettare tutto ciò", sottolinea la presidente di Magistratura Democratica, Silvia Albano, giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma, a margine del convegno di Magistratura Democratica, la quale ha aggiunto: "noi l'abbiamo subita questa campagna che nei fatti si è tradotta in un'intimidazione".

"Non c'è una soluzione di continuità, tutto sembra procedere come un canovaccio che avevamo tentato di abbandonare con un nuovo dibattito con le forze politiche sui temi che riguardano la giurisdizione. Direi che è addirittura peggiorato: prima erano i pubblici ministeri le toghe rosse e ora le toghe rosse ci sono invece dappertutto, anche nei tribunali civili che si occupano di immigrazione". Così il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia, a margine della sua partecipazione al convegno di Magistratura Democratica, rispondendo a chi gli chiedeva se il livello di conflitti con l'Esecutivo fosse cambiato rispetto ai tempi del governo Berlusconi.

Temo che possa innescarsi ancora una polemica che non giova a nessuno e confido che ciò che è stato scritto nei provvedimenti già emersi possa essere letto, compreso. Si può dissentire o meno, la parola la diranno la Corte di Cassazione e quella di Giustizia ma non c'è nessuna volontà di politicizzazione o di innescare uno scontro con le forze politiche", ha aggiunto Santalucia, rispondendo in merito a possibili scenari dopo le ordinanze del tribunale di Roma domani sul trattenimento di nuovi migranti in Albania.

Nordio: 'Le toghe non critichino le leggi, politica abbassi toni'

 "Noi vogliamo il dialogo con la magistratura proprio perché sappiamo che la magistratura è chiamata ad applicare le leggi. Altro problema è la critica al merito politico e al contenuto delle leggi una volta che sono state approvate e Mattarella è stato chiarissimo su questo. Mi auguro che nel confronto futuro ci sia sempre meno una critica della magistratura al merito politico delle leggi in Parlamento e un abbassamento di toni da parte della politica a criticare le sentenze". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel suo intervento in videocollegamento al convegno di Magistratura Democratica a Roma. 

Salvini: 'I giudici che stravolgono le leggi dovrebbero dimettersi'

"Quei giudici, pochi per fortuna, che invece di applicare le leggi le stravolgono e boicottano, dovrebbero avere la dignità di dimettersi, di cambiare mestiere e di fare politica con Rifondazione Comunista. Sono un problema per l'Italia". Lo scrive su X il leader della Lega Matteo Salvini postando una frase e la foto della magistrata Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica.

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