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Alessandra Cagliari: "Il caffè è simbolo di socialità e accoglienza e offre un'opportunità unica per creare connessioni tra le persone"

2 giorni fa 1
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Alessandra Cagliari, Amministratore Delegato di Caffè Cagliari

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© Ufficio stampa

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Alessandra, sei nata e cresciuta tra aroma e chicchi di caffè. Com’è stata la tua infanzia?
E’ probabile che i miei genitori mi abbiano messo qualche goccia di caffè già nel biberon, perché fin da piccolina adoravo il profumo e il gusto del caffè. Lo annusavo negli abiti di mio padre quando tornava a casa la sera e quando mia mamma mi portava a fare un giro in torrefazione, momenti indimenticabili che ho impressi in modo indelebile nella mia memoria. E così già a 5-6 anni mi piaceva finire il fondo della tazzina di mio padre, annegandolo con tanto zucchero. Da ragazzina, poi, mi facevano sempre partecipare agli eventi locali nello stand aziendale, dove mi atteggiavo da grande promuovendo i nostri pacchetti di caffè. Essendo figlia unica, i miei genitori mi portavano a tutte le fiere e convegni di settore, dove tutti mi conoscevano, anche perché ero molto socievole e allegra. 

Il tuo sogno nel cassetto prima di iniziare il percorso in azienda?
Sono sempre stata una persona molto concreta, con grande senso di responsabilità e del dovere, grata delle cose positive che la vita mi ha riservato. Visto che l’azienda era stata passata da mio nonno esclusivamente a mio padre, posso dire che sono cresciuta un po’ come l’erede designata di questa dinastia di torrefattori. Il mio sogno, o forse direi obiettivo, è sempre stato pertanto quello di portare avanti la tradizione ultracentenaria della famiglia, mantenendo fede ai valori che mi erano stati tramandati e trasmettendoli a mia volta alle mie figlie e alle future generazioni Cagliari.

Oggi sei a capo di Caffè Cagliari, che vanta una storia lunga più di un secolo.
Non mi stancherò mai di raccontare con passione ed entusiasmo la storia della nostra azienda, iniziata nel 1895 dal coraggio di mio bisnonno che partì per il Brasile in cerca di fortuna, dapprima nelle piantagioni e poi nel commercio del caffè. Rientrato in Italia con un po’ di risparmi e tanta esperienza e determinazione, nel 1909 ha avviato la prima attività di torrefazione e rivendita di caffè della città di Modena, trasferendo poi al figlio Luigi, mio nonno, le sue profonde conoscenze sulla selezione e lavorazione del caffè. Mio papà Alberto, ancora oggi quotidianamente presente e attivo in azienda, con grandi doti imprenditoriali ha trasformato l’attività artigianale in una industria, sviluppando la rete commerciale e diffondendo così il marchio al di fuori del territorio. Essere l'unica della famiglia a portare avanti un’attività che compie quest’anno 115 anni è una sfida che mi riempie di orgoglio, ma comporta anche molte responsabilità. In un contesto come quello emiliano, dove molti imprenditori della generazione di mio padre hanno costruito aziende solide con un forte senso di controllo e la tendenza alla gestione diretta dell’operatività quotidiana, il cambiamento può risultare difficile da accogliere. Per questo, ho lavorato con determinazione per portare avanti le mie idee e una visione più moderna, introducendo concetti di marketing e di comunicazione, ma cercando sempre di trovare un equilibrio tra rispetto per la tradizione e apertura al futuro. Ho imparato a perseverare, a mantenere il dialogo aperto, anche quando le nuove idee richiedono tempo per essere comprese e accettate.

Essere donna e imprenditrice, non sempre è facile…
Ho sempre sognato essere moglie e mamma, e anche in questo sono stata molto fortunata. Ho conosciuto da ragazzina quello che poi è diventato mio marito, Matteo Panini. Siamo cresciuti insieme, provenendo entrambi da famiglie i cui cognomi evocano momenti di piacere e di condivisione, a Modena e - nel suo caso - nel mondo. Famiglie con storie imprenditoriali caratterizzate da valori sani, dalla determinazione e dal senso del dovere… Eredità pesanti che però per noi, probabilmente per i nostri caratteri docili, sono sempre state viste come la normalità, come un’opportunità di cui andare fieri e da trasmettere alle nostre due meravigliose figlie. Ho avuto la fortuna di avere una mamma straordinaria che mi ha supportato e spesso sostituito negli anni della crescita delle bambine, permettendomi di dedicarmi all’azienda con la serenità di saperle in ottime mani. Ovviamente ho dovuto rinunciare a tanti momenti della loro quotidianità, che sentimentalmente rimpiango ma razionalmente so che è stata la scelta giusta per il lavoro, e forse anche per loro perché le ha fortificate e rese più autonome e determinate come serve nella vita di oggi. Ma ho sempre cercato di dedicare loro ogni serata, ogni weekend, ogni vacanza perché la famiglia e gli affetti sono insostituibili e il tempo non permette di recuperare quanto è stato perduto.

Qual è il segreto del vostro successo?
Sono convinta che il segreto del nostro successo stia nel nostro modo di essere: innamorati del caffè, attenti ai dettagli e sinceri. Crediamo che ogni tazza di caffè offra un'opportunità unica per creare connessioni tra le persone. Del resto, il caffè è il simbolo indiscusso della socialità e dell’accoglienza. Passione e autenticità ci guidano da quattro generazioni e traspaiono nella cura riposta ogni giorno in tutte le fasi della nostra attività: siamo un’industria di medie dimensioni, ma molte delle scelte fatte nell’ambito produttivo denotano un’attenzione artigianale al prodotto. Per questo accogliamo con piacere i nostri clienti e visitatori, mostrando loro con orgoglio tutto l’amore e l’attenzione che ci sono dietro a ogni chicco. Solo così si costruiscono quei valori oggi chiamati “brand awareness” e “brand reputation”: la fiducia e la fidelizzazione dei consumatori verso la nostra azienda e i nostri prodotti. 

I vostri obiettivi per il futuro.
Ci impegniamo per essere il punto di riferimento per chi cerca un’esperienza di gusto e vuole trasformare il rito del caffè in un momento di scoperta e di condivisione. Per aumentare la conoscenza del mondo del caffè e la consapevolezza di tutto ciò che sta dietro a una tazzina investiamo sulla formazione e sulla condivisione del nostro patrimonio di esperienza, con un centro di formazione dove trainers esperti affiancano quotidianamente clienti, studenti e semplici appassionati, con visite aziendali anche rivolte al pubblico, con percorsi museali per diffondere la cultura del caffè. Il connubio tra tradizione e innovazione è la nostra quotidianità. Lo si percepisce anche nella nuova sede aziendale appena ristrutturata, un luogo moderno e accogliente come fosse una casa, dove le scelte e la cura dei dettagli rispecchiano ancora una volta i valori della famiglia. E anche nel museo aziendale delle macchine antiche da caffè, una delle collezioni più importanti al mondo, che stiamo ultimando di riallestire in una suggestiva galleria sopraelevata che si affaccia sul moderno e tecnologico magazzino semi-automatico: l’affascinante storia delle macchine da caffè a fianco dell’innovazione nel campo della logistica. Il progetto futuro sarà quello di ristrutturare la sede storica e realizzare un innovativo museo multisensoriale dedicato al caffè, dal chicco nei paesi d’origine all’esperienza in tazza. Un viaggio nel mondo del caffè a molti ancora sconosciuto, ma anche un percorso tra odori e sapori guidato dai nostri esperti assaggiatori. Un progetto ambizioso che non vediamo l’ora di realizzare per coinvolgere i nostri consumatori affezionati ma anche per conquistarne di nuovi, soprattutto tra le nuove fasce di mercato più giovani che sono alla ricerca di autenticità e cultura. Accanto alle nostre miscele tradizionali, sempre affidabili e costanti nel tempo, sperimentiamo infatti nuovi gusti, sistemi di estrazioni innovativi e tendenze del mercato.

Qual è il caffè che ti piace di più? 
Tutti i caffè Cagliari sono da noi “creati” miscelando le origini da noi selezionate per ottenere dei prodotti che rispecchino i nostri gusti e la nostra identità. Ovviamente ci sono differenze, perché i clienti sono variegati così come le esigenze di consumo. Pertanto, anche io ho le mie preferenze. Al mattino non toglietemi la mia moka del risveglio, che amo sia per il rito della preparazione che per l’aroma che si espande nella cucina di casa: un’intera moka da tre in una tazza grande, perché ho assolutamente bisogno di molta caffeina per connettermi al mondo. Il caffè di metà mattina in azienda è rigorosamente un espresso, di solito la nostra miscela di alta qualità “Superoro” per il canale professionale, preparato personalmente al bar aziendale seguendo i precisi canoni di estrazione che insegniamo anche nel nostro centro di formazione con i trainers specialisti del caffè. Tutti i collaboratori dell’azienda vengono formati, anche chi lavora in ufficio, perché dobbiamo essere noi per primi i promotori della qualità e dell’eccellenza in tazza. Dopo la pausa pranzo mi piace anche cambiare gusto e aroma, per cui prediligo una delle nostre miscele di nicchia: Puro44, un profumatissimo blend 100% Arabica da agricoltura biologica, o la miscela Frutado della linea Equipa, una spremuta di aromi di frutta dolce e agrumata, generalmente molto apprezzata dalle donne.

Qualcosa di cui non potresti fare assolutamente a meno.
Nell’ambito lavorativo, a parte il caffè del mattino a cui non potrei assolutamente rinunciare, ritengo indispensabile il confronto quotidiano con i miei collaboratori più stretti e fidati, perché generalmente le scelte sono più sagge e produttive se meditate e condivise. Nella mia vita privata, ci sono più cose a cui non potrei assolutamente rinunciare. Innanzitutto alla socialità, agli amici più cari con cui condivido momenti indimenticabili, spensieratezza e anche difficoltà, perché l’amicizia è esserci sempre con sincerità e affetto. Gli amici mi dicono sempre che la disponibilità e l’accoglienza sono le mie migliori doti… che sia quel caffè che mi hanno fatto bere appena nata e che è penetrato nel mio dna? Non potrei mai rinunciare alle vacanze e ai viaggi, sempre con la famiglia e spesso anche con gli amici, possibilmente in luoghi unici e inesplorati a contatto con la natura e la gente del posto. Ho una lista lunghissima di luoghi che vorrei visitare, forse troppi per riuscire a spuntarla tutta… L’importante però è pianificare sempre la prossima vacanza e non rimandare, perché per noi viaggiare e scoprire nuovi paesi e culture è il miglior investimento, se si ha la fortuna di poterlo fare. Da ultimo, ma non per importanza, non rinuncerò mai allo sci e alla mia amata montagna, salute permettendo: quel senso di libertà e di spensieratezza con la famiglia e gli amici, quei panorami meravigliosi e unici delle Dolomiti che ogni volta riescono a stupirmi e a commuovermi.

Un tuo suggerimento per il perfetto rituale della tazzina.
Ci sono diversi accorgimenti da seguire nella preparazione del caffè, che cerco sempre di trasmettere per migliorare il risultato in tazza, sia con la moka tradizionale di casa che con le macchine espresso professionali al bar. Ricordo, infatti, che noi non vendiamo una tazzina di caffè, ma dei chicchi o una polvere di caffè che va trasformata dal consumatore finale. Questa gestualità, se eseguita in modo non corretto, può rovinare il risultato vanificando tutta la cura e l’impegno da noi profuso nel prodotto. La conservazione del caffè è un aspetto fondamentale: è un prodotto igroscopico che assorbe umidità e odori, quindi una volta aperta la confezione va sempre richiusa ermeticamente il più velocemente possibile. Il caffè a contatto con l’aria inizia subito a ossidarsi e inoltre si disperdono gli aromi. Quindi massima cura nel conservare il caffè: sempre a temperatura ambiente, mai in luoghi umidi, lontano da altri odori … per questo il vecchio detto di tenerlo in frigo viene smentito dalla conoscenza! Sempre per lo stesso motivo, il contenitore in cui viene conservato il caffè deve essere frequentemente lavato: il caffè è oleoso e i residui irrancidiscono dando un gusto sgradevole alla bevanda. Ovviamente vanno usati solo detergenti neutri delicati e inodori, o ancora meglio acqua bollente. Anche l’acqua è un elemento fondamentale, che influisce sul gusto in tazza: del resto il caffè è composto oltre il 90% da acqua. Non usare mai acqua del rubinetto, che oltre a essere calcarea può avere impurità e gusto od odore sgradevole. Al bar questi problemi vengono ovviati da un apposito sofisticato impianto di depurazione, mentre a casa è sufficiente utilizzare acqua di bottiglia, oligominerale con basso residuo fisso. Potrei proseguire ancora a lungo, ma per approfondire le conoscenze e rispondere alle curiosità sull’affascinante mondo del caffè invito i lettori a farci visita in occasione delle giornate di apertura al pubblico del centro di formazione e di visita alla produzione. 

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