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Alex Marangon e la fuga dall?abbazia dei misteri, nel video l?ombra che lo segue e le grida: «No, no»

6 mesi fa 7
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VIDOR La verità sulla morte di Alex Marangon, il barista 25enne di Marcon, massacrato di botte e ritrovato cadavere su un isolotto del Piave il 2 luglio, potrebbe arrivare dalle telecamere che lo hanno ripreso mentre corre fuori dall’abbazia di Santa Bona a Vidor (Treviso) dove aveva partecipato a un rito sciamanico sabato 29 e domenica 30 giugno. È stato sentito parlare tra sé e sé e urlare «No, no» prima di scappare fuori dall’abbazia, seguito dai due curanderi colombiani che partecipavano alla cerimonia nelle colline dell’Unesco. I due colombiani hanno lasciato l’Italia la domenica stessa, ma per bocca dell’organizzatore Andrea “Zu” Zuin, che è in contatto con loro, si dicono pronti a collaborare con gli inquirenti. Intanto, il sindaco di Vidor, Mario Bailo, conferma: «I filmati delle quattro telecamere comunali sono stati consegnati ai carabinieri che li visioneranno». Sembra che in un frame relativo a sabato notte si veda un giovane che scappa inseguito da un’altra persona. Che sia Alex? È tutto da verificare.

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Alex Marangon, il giallo della morte

Intanto l’abbazia ha chiuso i battenti. Una decisione voluta dal conte, proprietario del bel feudo che si affaccia sul Piave, Giulio Da Sacco «per rispetto a quanto è successo e in attesa che la questione venga definita». Tra quelle mura, o nelle immediate adiacenze, si è consumato un delitto orrendo. Di questo sembra essere convinta la procura trevigiana dopo l’esito dell’autopsia sul corpo del giovane barista, che parla di profonde ferite alla testa, costole rotte, un’emorragia interna polmonare che gli ha fatto perdere quasi un litro di sangue e traumi alle gambe. Ferite incompatibili con una caduta. Tanto che si indaga per omicidio volontario e non più per morte in conseguenza di altro reato.

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Le indagini

Un aiuto alle indagini arriverà anche dall’esito degli esami tossicologici che paleseranno se il giovane aveva assunto droghe o allucinogeni durante il rito sciamanico. L’organizzatore Zuin lo esclude, sostenendo che si trattava di una tisana depurativa, ma l’esame che è stato eseguito, su disposizione della procura, sarà risolutivo in questo senso. Non ultimo, i carabinieri stanno sentendo tutti i partecipanti al rito (non ancora, però, i due curanderi) per ricostruire gli ultimi istanti di vita del 25enne. Sono stati identificati altri due invitati, sulla base delle chat e delle ricostruzioni fornite dai testimoni. Un’operazione tutt’altro che lineare, quella dell’identificazione, visto che l’evento è stato organizzato via Telegram e c’è stato chi si è aggiunto “in corsa”, proprio come aveva fatto Alex.

Il buco

Resta un “buco” di tre ore prima della fine di Alex che gli inquirenti stanno ricostruendo. Da quando, cioè, il giovane è corso fuori dall’abbazia, alle 3,30 di sabato notte, a quando gli organizzatori ne hanno denunciato la scomparsa, alle 6,30 di domenica mattina. «Abbiamo provato a cercarlo» hanno riferito ai carabinieri i partecipanti al rito di medicina curativa. Sono già stati sentiti i primi testimoni, mentre alcuni dei partecipanti hanno ribadito: «Qui nessuno ha ucciso Alex. Forse, invece, è uscito e ha assistito a qualcosa che non doveva vedere. Lo dice lo stesso Zuin, sostenendo: «Mi rendo conto di aggiungere assurdo all’assurdo. Ma per noi sarebbe l’unica spiegazione». Le domande senza risposta sono, comunque, ancora numerose. Perché Alex è uscito dall’abbazia? Era sotto l’effetto di qualche droga o sostanza allucinogena, oppure era lucido? E come ci è arrivato fino al Piave? È stato portato da qualcuno, dopo che era già morto? Oppure l’omicidio è avvenuto lungo le sponde del fiume sacro alla Patria? Interrogativi a cui gli inquirenti stanno cercando di dare una risposta.

L’addio

Intanto, la procura ha dato il nulla osta per la sepoltura e il funerale di Alex verrà celebrato sabato, alle 10, nella chiesa SS. Patroni d’Europa di Marcon. «Venite vestiti con tutti i colori del mondo, come lui avrebbe voluto» chiedono i familiari. E regalano a tutti la poesia di Alex. «Celebreremo la vita rendendole grazie per la bellezza che sta dentro e fuori di noi, con gli occhi e il cuore colmi d’amore. Sarà un viaggio indimenticabile, sarà il viaggio di una vita che non ha mai fine».

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