Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

Alla Iulm di Roma presentato nuovo modello che unisce il web e social listening alla ricerca neuroscientifica applicato alla comunicazione

4 mesi fa 2
ARTICLE AD BOX

Ci sono studi approfonditi che misurano in modo scientifico che cosa piace al nostro cervello e che cosa no. Il Neuromarketing è la scienza – un campo di ricerca interdisciplinare che utilizza tecniche neuroscientifiche, di psicologia cognitiva e di marketing – che analizza la reazione emotiva e cognitiva nonché i comportamenti dei consumatori quando acquistano qualcosa.

Nell’incontro Le Neuroscienze tra falsità e applicazione, che si è tenuto nella sede di Roma dell’Università IULM Behavior and Brain Lab, a discuterne sono stati il professor Vincenzo Russo, fondatore e coordinatore del Centro di Ricerca di Neuromarketing dell’Università IULM, Tiberio Brunetti e Valentina Fontana, fondatori di Vis Factor.

Sono state messe in luce le strategie e le tecniche neuroscientifiche più avanzate per misurare l’efficacia della comunicazione ed è stato presentato il lavoro congiunto del Brain Lab della IULM e di Vis Factor che hanno unito le forze per esplorare in profondità il modo in cui i messaggi comunicativi sono percepiti e processati dal cervello e come i risultati si riflettono nelle reazioni online.

“Le neuroscienze hanno ormai dimostrato in maniera ineludibile che non siamo macchine pensanti che si emozionano, ma macchine emotive che pensano - ha spiegato il professor Russo della IULM - e che questo implica, nelle ricerche di mercato e di marketing, una profonda necessità di integrazione di metodologie classiche di indagine (come interviste, focus group e questionari) e le tecniche di indagine neuroscientifiche per analizzare ciò di cui i soggetti non sono consapevoli o che non vogliono dichiarare. In fondo, come diceva David Ogilvy, uno dei più importanti pubblicitari del secolo scorso, il vero problema delle ricerche di mercato è che le persone non pensano ciò che sentono, non dicono ciò che pensano, non fanno ciò che dicono”, ha concluso Russo.

Gli strumenti utilizzati per l’analisi di Neuromarketing sono gli indicatori neurocognitivi rilevati con l’EEG, ovvero un elettroencefalografo a 52 canali; la Visual Exploration realizzata con un lettore di movimenti oculari, l’Eye Tracking System; l’analisi della conduttanza cutanea per la valutazione dell’arousal fisiologico (Skin Conductance) e l’analisi del battito cardiaco per la valutazione della valenza emotiva (Heart Rate). Infine la Rational Analysis, ovvero un questionario per analizzare la razionalizzazione delle esperienze.

In questa collaborazione, Vis Factor ha messo a disposizione la sua piattaforma di web e social listening Human, che distingue e interpreta strutture linguistiche complesse, analizza fonti da web e social network, raccoglie contenuti testuali e multimediali, interazioni su tutti i livelli e rileva il sentiment degli utenti, ovvero l’orientamento emotivo e cognitivo sui temi oggetto di indagine.

È stato illustrato un nuovo modello per integrare queste analisi avanzate e le neuroscienze per ottimizzare le strategie di marketing e migliorare l’impatto dei messaggi comunicativi, in ambito comunicativo e di sostenibilità. Non solo ambientale, ma anche in ambito economico e sociale.

“Ci si è sempre troppo focalizzati sull’intercettare l’elaborazione cognitiva dell’intervistato, quando, invece, risulta più efficace osservare la risposta istintiva o proattiva allo stimolo - ha dichiarato Tiberio Brunetti, Founder di Vis Factor. “In questo modo si riesce ad ottenere più fedelmente l’intenzione o l’orientamento, spesso guidati da impulsi inconsci che un’eccessiva richiesta di razionalizzazione può finire per alterare. È su queste basi che proseguono il nostro studio e la nostra ricerca positiva”.

“Studiare l’applicazione di nuovi modelli di comunicazione integrata tra approccio scientifico ed empirico è centrale per Vis Factor – ha aggiunto Valentina Fontana, Founder di Vis Factor, che ha moderato il dibattito nella sede romana della IULM. “La prima nostra intuizione è stata creare Human, la nostra piattaforma di web e social listening realizzata con algoritmo a base semantica italiana. E ora con IULM stiamo sperimentando un nuovo modello che unisca la ricerca neuroscientifica applicata alla comunicazione. Il contenuto e il fattore umano sono per me il primo soggetto e oggetto di comunicazione con cui posizionare un brand, sia esso realtà pubblica o privata”.

Leggi tutto l articolo