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"Amadeus si crede Gesù Cristo. La differenza con Conti". Siluro di Aragozzini a pochi giorni da Sanremo

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Mancano pochi giorni a Sanremo 2025 e quando si parla di Festival, la mente degli appassionati (e degli addetti ai lavori) non può non andare ad Adriano Aragozzini. Icona sia del mondo musicale sia della tv, è stato per lunghi, gloriosi anni patron all'Ariston e al Corriere della Sera regala qualche chicca notevole, compresi dei giudizi non proprio teneri (né banali) sugli ultimi due direttori artistici della kermesse: Amadeus e Carlo Conti. 

"Ho avuto problemi con Amadeus perché ho scoperto di avere a che fare con uno che pensava di essere Gesù Cristo", spiega ribadendo quanto suggerito in una vecchia intervista a Libero. Il riferimento è alla esclusione di una canzone firmata dal maestro premio Oscar Luis Bacalov: "Probabilmente non ha capito la grandezza della canzone, o forse ha scartato Aragozzini, ma non il brano", è la battuta pungente dell'86enne sul conduttore oggi passato al canale Nove.

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Carlo Conti, invece, "è un signore" anche se pure lui, nella sua prima esperienza da direttore artistico a Sanremo, aveva bocciato ingiustamente un grande pezzo. "Una canzone che era stata giudicata meravigliosa da musicisti e autori italiani di grande successo. Ora aspetto di sentire le canzoni di questo Festival e poi parlerò, ma noto che Conti ha scelto un cast di cantanti per lo più sconosciuti alla maggior parte del pubblico italiano".

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Secondo Aragozzini, patron di Sanremo dal 1989 al 1993, il problema del Festival è iniziato quando "la direzione artistica è stata affidata ai presentatori, alcuni dei quali non hanno saputo gestire l'importanza di Sanremo", spiega riferendosi per esempio alle edizioni con Claudio Baglioni e Gianni Morandi al timone. Ai suoi tempi, invece, era tutto diverso: "Avevo una commissione di ascolto e c'era anche un controllo da parte dei sindacati Cgil, Cisl e Uil". Oggi, invece, "le trattative private hanno sostituito la trasparenza".

Sul futuro, Aragozzini ha già le idee chiare per il dopo-Conti: "Io sceglierei la giornalista Giorgia Cardinaletti".

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