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America’s Cup, LVC: Luna Rossa match-point, “ma gare in forse”

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«Non so se oggi ci saranno le condizioni meteomarine per regatare. Ma noi siamo pronti», dice Jacopo Plazzi, uno dei tre coach di Luna Rossa che si occupano di lavorare con l’equipaggio per far andare più forte possibile il “grey bullet” (insieme con Philippe Presti e Hamish Dennitts), padre e zio già nell’America’s Cup, una carriera velica nelle classi olimpiche, compagno di barca sul 49er con Andrea Tesei e Umbero Molineris, i trimmer della barca tricolore.

Oggi a Barcellona è il giorno del match-point per Luna Rossa. Ricominciano i duelli delle semifinali, quattro gare in programma sul punteggio di 4-1, è sufficiente una vittoria agli italiani su American Magic per passare alle finali, e così anche per Ineos Britannia su Alinghi Red Bull. Il calendario: Gbr vs Sui (14.10), Ita vs Usa, Gbr vs Sui, Ita vs Sui.

Plazzi, perché le regate di oggi sono in forse?

«Perché ieri c’erano un’onda alta un metro e vento debole, lo scenario peggiore per le nostre barche volanti (tanto è vero che la prima giornata per i giovani dell’Unicredit Youth America’s Cup ha tardato a decollare, e sono state disputate solo due prove del gruppo 1: per Luna Rossa Young con Gradoni, Ugolini, Colaninno e Falcone un primo e un secondo posto: sono in testa con American Magic Young a 17 punti, ndr). E oggi non dovrebbe cambiare di molto».

Oggi Day 4 delle semifinali Louis Vuitton Cup: Luna Rossa contro American Magic  (R. Pinto/AC)

 

Il Protocollo stabilisce un range di vento per regatare. Non dice nulla sull’altezza dell’onda?

"No, non c’è un limite. La valutazione è demandata al direttore di gara”.

Ieri?

"Era quasi irregatabile...”.

Lo sa che c’è anche chi addirittura dice che è tutto fatto apposta per dilatare il calendario e garantire più spettacolo, inclusa la sconfitta di Luna di lunedì scorso?

(ride) «Un complotto! No, assicuro a tutti che vogliamo chiudere il duello con gli americani il prima possibile. E vogliamo vincerlo. Più presto lo facciamo e avremo più tempo per preparare la finale».

Nell’ultimo match perso con American Magic c’è stato un passaggio in boa molto aggressivo che ha portato alla caduta dai foil. Non è più il momento della prudenza?

«E’ come nel tennis quando vinci per 40-0. Cerchi l’ace per mettere in tasca il match. E con questo approccio puoi gettare la pallina anche fuori. Ma a questo punto non ha molto senso essere difensivi. Serve aggressività, unita all’equilibrio. Direi che potremmo giocarci bene la seconda battuta, cercando di non tirarla proprio in mezzo al loro rettangolo di gioco...”.

Il dock out di Luna Rossa alla base di Barcellona: "Vado al massimo" di Vasco per la colonna sonora (Borlenghi/LR)

 

Gli americani sono dietro, ma non mollano…

"Sono comunque molto forti, ci stanno sempre attaccati. Diciamo che preferirei avere un po’ più di distacco, per noi davanti e per loro dietro”.

Siete tutti migliorati rispetto alle Preliminary.

"E’ normale. C’è un’evoluzione continua, si va avanti di piccoli step. E noi, tutto quello che si può fare lo facciamo”.

Secondo lei, chi è migliorato di più?

"A quanto sembra gli inglesi. E poi, direi noi. Loro all’inizio erano più indietro, ma hanno imparato qualcosa da Luna Rossa e sono cresciuti. Noi abbiamo imparato da loro in quest’ultima fase. E questo trovo che sia anche il bello della Coppa”.

American Magic ha perso Paul Goodison, il timoniere titolare, che si è infortunato gcadendo in barac ed è stato sostituito da Lucas Calabrese. Pensa che possa essere una difficoltà per gli Usa?

"Be’, Goodison è un ottimo velista ed è probabilmente l’uomo che ha navigato di più di tutti noi con queste barche. Quindi, sì, penso sia una perdita importante per il team Usa. Lucas, però, è anch’esso molto bravo e ha anche lui navigato abbastanza, perché essendo il terzo timoniere ha sostituito più volte in allenamento Tom Slingsby, quando quest’ultimo era impegnato nel SailGp”.

E' duello con American Magic (I. Roman/AC)

 

Anche voi avete uomini pronti a salire a bordo. Avete una panchina stellare, coon Ruggero TIta, la medaglia d’oro del Nacra 17, e Vittorio Bissaro, altro ex olimpico di rango.

"Sì, anche se spero non si debba mai ricorrere a una sostituzione. Ruggero, Vittorio si allenano sempre, sono parte del team, escono tutti i giorni in mare anche se non sono a bordo. E c’è una rotazione tra i cyclor, come si è visto in queste ultime regate. Abbiamo sempre pronto un Piano B”.

Guardiamo avanti. Gli inglesi di Ineos sono molto tosti. Chi l’avrebbe mai detto seguendo le Preliminary: sembravano zoppi.

"Avevano fatto così anche nella scorsa edizione della Coppa. Erano partiti indietro e poi avevano vinto il Round Robin. Sono tosti, sì. Ma lo siamo anche noi. I dati che abbiamo ci dicono che siamo molto vicini. Penso che una finale – Plazzi qui tocca ferro – Luna Rossa vs Ineos sarebbe una sfida lunga”.

I quattro velisti di Luna Rossa Young: ieri nel Da1 dell'Unicredit Youth America's Cup un primo e secondo posto (10+7 punti)

 

Tra le semifinali e le finali i team possono cambiare qualcosa su foil/componenti giusto?

"Sì, bisogna dichiarare i componenti con cui si gareggia 5 giorni prima dell’inizio della finale”:

Lei dice che potrebbe essere una sfida lunga. Ma le previsioni meteo non possono allungarsi all’infinito: bisogna rischiare con il settaggio della barca? Su cosa puntare?

"E’ una scelta difficile e la sfida è anche questa. Penso che un team alla fine debba cercare di essere più all round possibile. Barcellona è un campo molto variabile, meglio non puntare tutto su una specifica condizione meteomarina, ma cercare una soluzione che possa abbracciare il più possibile gli estremi del vento forte/vento debole”.

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