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Anni 90, cartoon e supereroi: a Torino, in 38mila cantano con Max Pezzali

3 mesi fa 1
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L’afa torinese non ha fermato l’incontenibile energia di Max Pezzali. Che ha regalato ai suoi 38mila fans, sul palco dello Stadio Olimpico Grande Torino, un concerto indimenticabile. Pezzali è tornato nella città della Mole in grande stile o come tiene a precisare lui in stile “cartoon”.

Il suo Max Forever (Hits Only) Tour, primo tour negli stadi della sua lunga carriera, partito da Trieste con la data zero e con un sold out, è arrivato stasera, mercoledì 19 giugno, anche a Torino.

Emozioni e novità

“ Un’emozione immensa  - ha spiegato Max - che probabilmente riesco a gestire meglio a 56 anni suonati, piuttosto che mi fosse capitata a 25 anni. Oggi ho il privilegio dell’età che mi permette di godermi la cosa e di essere in grado di controllarla”. Un concerto che è stato preannunciato da una bella novità: l’allegra parata di ottoni di ieri pomeriggio che ha invaso il centro città. 

E quello a cui ha assistito questa sera allo Stadio il pubblico è stato uno show completamente rinnovato, con una scaletta di 27 canzoni, fra mille emozioni e coloratissimi omaggi alla sua incredibile carriera. "Viaggio al centro del mondo", "La regina del Celebrità", "Io ci sarò", "Rotta per casa di Dio", fino a "Sei un mito" e "Hanno ucciso l'Uomo Ragno":  un vero e proprio viaggio nel tempo, sotto la direzione artistica di Sergio Pappalettera che ha voluto mettere al centro le tappe più significative della carriera di Pezzali e le canzoni che hanno segnato un'epoca.

I personaggi delle canzoni diventano reali

“C’è stato un vero e proprio lavoro visivo - ha spiegato Pezzali -: un risultato di grande effetto che ha stupito anche me alla tappa zero di Trieste. Mi sono reso conto dell’incredibile lavoro fatto da Pappalettera. Questo è un tour molto “cartoon”: sul palco sono i personaggi delle canzoni a diventare reali, tridimensionali, visibili. E’ un po’ come se tutti queste figure si materializzassero per raccontare una lunga storia”.

A non mancare durante la serata, infatti, i simboli iconici che hanno costellato la carriera musicale di Pezzali: i gonfiabili degli alberi magici di "Sei un mito", i cartelli di "Nord Sud Ovest Est", le mille lire di "Con un deca", il pallone da calcio de "La dura legge del gol", naturalmente la ragnatela di "Hanno Ucciso l'uomo Ragno" e l'immancabile e spiritoso Due di picche, "compagno di tante serate", come ha sottolineato lo stesso Max. 

"Buonasera Torino! - ha esordito -  grazie di essere qui! Che bello continuare questa avventura insieme a voi ". A dare il via allo spettacolo, un video che ha trasportato il pubblico nel garage di Max, dove l'artista ha ritrovato uno scatolone pieno di ricordi: il "Max Forever", da cui sono usciti fuori tutti i successi che hanno fatto cantare e ballare l'intero stadio. Le canzoni, accompagnate da straordinari effetti visivi, in stile sit com, con tutta la positività tipica degli anni 90, hanno preso vita in un modo mai visto prima. 

Anni 90 ed effetti speciali

I led hanno ricreato l'atmosfera delle vecchie TV a tubo catodico, mentre le grafiche ispirate ai comic book hanno reso omaggio alla passione dell’artista per i supereroi. E non sono mancati effetti speciali all'avanguardia, come la ricostruzione di volti di personaggi famosi con l'intelligenza artificiale in "La dura legge del gol" o la creazione di un annuario scolastico virtuale in "Gli anni".

La scaletta ha poi proposto a sorpresa l'ultimo singolo, la vera novità del concerto, "Discoteche Abbandonate", la cult "La Radio a 100W" e il brano mai portato live prima d'ora "Ci sono anch'io", colonna sonora del film "Il Pianeta del Tesoro". “E la gestione della scaletta, lo assicuro - ha continuato Pezzali - è una delle parti più difficili di tutto questo lavoro. Perchè l’angoscia più grande è quella di non riuscire a mettere dentro tutto quello che vorrebbero i fans. A ogni modo la scelta, a parer mio, ha portato a un risultato molto divertente”. 

Ricordi, ottimismo e consapevolezza

Uno show decisamente anni 90 insomma, che se per un certo verso ha mostrato una punta di nostalgia, per altri ha permesso ai 50enni di oggi di fare un tuffo indietro nel passato, ricordando le serate con gli amici e la radio in macchina accesa a cantare a squarciagola “Una canzone d’amore”, “Come mai” o “La dura legge del gol”.

“Gli anni 90 sono diventati una sorta di decennio infinito - ha spiegato ancora Max -: probabilmente sono stati l’ultimo decennio del vecchio mondo, ma in un certo senso anche un po’ il primo decennio di quello nuovo, con internet e tutte le sue tecnologie innovative. C’era ottimismo perchè si avevano le certezze del periodo che ci si lasciava alle spalle e le novità del futuro alle quali si guardava con curiosità. Avevamo una spensieratezza anche dovuta all’inconsapevolezza insomma”. 

E il Max di oggi, anche in un contesto storico che vede purtroppo, sotto i riflettori, due guerre importanti, non così distanti da noi, è ancora così ottimista? “Beh tendenzialmente si - ha confidato sorridendo -, io sono un “bicchierepienista”. Forse perchè mi rendo conto che rispetto a tanto tempo fa, oggi le cose inevitabilmente si sanno ed è facile farle circolare. Una maggiore consapevolezza potrebbe significare - anche se purtroppo non è detto - una più facile risoluzione dei conflitti. E' una chance in più insomma”. 

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