ARTICLE AD BOX
Nella città più rossa d'Italia, il comune - amministrato da Matteo Lepore, sindaco del Pd - sfratta gli anziani da un centro sociale perché sarebbero troppo filo-russi. A Bologna da anni esiste e opera Villa Paradiso, nel Savena. Si tratta di un centro sociale che conta circa 500 soci di cui l'80% donne. All'interno della clinica sono previste svariate attività, come lo yoga, la ceramica, il teatro, il cucito e il flamenco. Poi c'è il corso "cadi con Pino": "Dopo i 40 anni se sai come cadere eviti complicazioni e preservi l’incolumità fisica”.
Ma tutti questo avrà un fine. Il comune di Bologna, amministrato dal sindaco dem Matteo Lepore, ha pensato bene di cessare le attività della Casa del Quartiere. Stando ai dem, il centro sociale vedrà lo sviluppo di “un progetto di welfare di prossimità” non specificato. Una scelta, come riporta il Fatto Quotidiano, che ha scioccato i residenti e fatto infuriare i gestori. Che cosa è successo?
Matteo Lepore show tra bandiere e tanto caos: esplode il caso a Bologna
In pratica, nelle scorse settimane c’erano state occasioni di frizioni tra loro e l’amministrazione per la scelta di ospitare due incontri. Uno di questi era incentrato sulla “lunga amicizia tra Corea del Nord e Russia", con in aggiunta la proiezione di un film russo - Il Testimone -, nel quale il protagonista vede l’esercito ucraino giurare sul Mein Kampf hitleriano. Per il presidente Maurizio Sicuro la scelta del sindaco Lepore è incomprensibile, come dichiarato ai giornali locali: “Noi il welfare lo facciamo sul serio. Organizziamo corsi, abbiamo ripulito il cortile dove c’era lo spaccio, ci saremmo aspettati dal Comune almeno la proposta di uno spazio alternativo, invece nulla. Il quartiere è un mortorio, i negozi di prossimità chiudono, surclassati dai supermercati e trasformati in appartamenti turistici”.