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«Chi si è vaccinato con AstraZeneca non deve preoccuparsi: i rarissimi casi di reazione avversa sono immediati, non diluiti nel tempo. «Semmai lo strascico lo può dare il long Covid. E comunque quando quel vaccino è stato usato il rapporto tra rischi e benefici era sicuramente favorevole». Il professor Guido Rasi, ordinario di Microbiologia a Tor Vergata, è stato consulente del generale Figliuolo nella campagna vaccinale; nel decennio scorso è stato direttore esecutivo dell'Ema (Agenzia europea per i medicinali) e ancora prima direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco).
Come si spiega il ritiro del vaccino antiCovid di AstraZeneca?
«È stato superato da altri vaccini con profili di sicurezza ed efficacia superiori. Ha un margine di effetti collaterali ampiamente conosciuto tale per cui il rapporto rischio beneficio rimane valido per tutta l’età solo in presenza di un’alta intensità di infezione».
Quando la pandemia è al picco ha senso accettare quella bassissima percentuale di rischio.
«Esatto. E non è il caso di questa fase. Sia chiaro: fino a quando è stato usato, con una intensità della pandemia molto alta, il rapporto rischio benefici era favorevole. Ancora: non è stato aggiornato per le varianti. Dunque il virus ora aggira la sua protezione. E oggi abbiamo farmaci anche per curare il Covid».
La tecnologia mRNA ha vinto?
«Andrà però aggiornata. Per virus che mutano rapidamente, oggi è la migliore, per flessibilità e velocità di produzione».