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Automotive, la Regione chiama la cinese Dongfeng e lancia un messaggio: "Elkann non tradisca Torino"

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I cinesi di Dongfeng Motor potrebbero sbarcare a Torino. La Regione Piemonte ha infatti proposto alla multinazionale due o tre siti produttivi nei quali potrebbero insediarsi. Sì, perché l'azienda automobilistica sta cercando in Italia spazi dove avviare la produzione di automobili e il torinese non ha intenzione di perdere questa occasione. 

I contatti con i cinesi

A spiegare che ci sono contatti con i cinesi è stato l'assessore al Bilancio della Regione Piemonte, Andrea Tronzano, questa mattina - giovedì 5 settembre 2024 - a margine di un evento pubblico: "Con Dongfeng annunci ancora non ci sono, ma ne stiamo parlando", ha spiegato, "Loro attraverso il Governo stanno cercando dei siti sui territori. Noi abbiamo proposto due o tre siti che presumibilmente verranno a vedere e dopo sceglieranno. Siamo attenti. Dobbiamo collaborare molto con il Governo perché i cinesi sono una nazione importante che si contrappone però al blocco occidentale, quindi bisogna, dal punto di vista industriale, cercare di fare in modo che vengano a produrre qui. Che assumano persone del territorio". 

Elkann non tradisca la storia

L'arrivo dei cinesi nel torinese sarebbe una boccata di ossigeno per tutto il sistema automotive del nostro territorio. La crisi si fa sentire e sempre più sono i casi di aziende che vivono difficoltà perché mancano le commesse. L'ultimo è quello della Sfc Solutions di Ciriè dove i dipendenti nei giorni scorsi hanno proclamato sciopero con presidio ai cancelli della fabbrica. 

"Su Stellantis continuo a essere ottimista e speranzoso perché non posso credere che il presidente Elkann tradisca cento anni di storia", spiega Tronzano che però poi aggiunge, "Chiudere Mirafiori vorrebbe dire chiudere un secolo torinese dell'auto. Non penso che possa succedere questo. Il business è business, ma credo anche che FIAT abbia dei doveri sociali sul territorio". 

Chiudere Mirafiori? 

A far storcere il naso all'assessore della Giunta guidata da Alberto Cirio è il fatto che a Torino non si produce più con continuità da troppo tempo: "Un conto è un periodo transitorio, un conto è dimenticarsi e chiudere Mirafiori, cosa che io spero non avvenga perché questo sarebbe tradire la storia torinese", conclude, "Non ho timori, ma vedo che Tavares sta facendo scelte su territori diversi e Mirafiori invece è in cassa integrazione. Pur avendo fatto buone cose, quelle sono azioni di medio e lungo periodo, invece noi abbiamo bisogno di lavoro ora. Credo che la nostra vehicle valley possa essere una soluzione per fare in modo che Torino non venga dimenticata nel panorama mondiale su tutta la competenza che abbiamo". 

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