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Dopo Eyes Wide Shut, in Babygirl Nikole Kidman riprende le fila dell’erotismo e lo fa interpretando una donna sessualmente insoddisfatta che cerca conforto tra le braccia di un giovane amante.
La protagonista, una donna in carriera infelicemente coniugata, tenta di riappropriarsi di un'immagine soddisfacente di sé stessa e lo fa grazie a un corpo maschile, giovane e aitante. Un baby amante, in grado di riaccendere quel fremito viscerale e passionale, quella fiamma di Prometeo ormai sbiadita e forse mai conosciuta a pieno, che con le sue ars amatorie la faccia sentire nuovamente donna e non soltanto una donna in carriera, madre e moglie.
Samuel, il giovane stagista, è un abile stratega amoroso che decodifica sin da subito i desideri sessuali della donna e pian piano li asseconda.
Il gioco erotico si snocciola sul filo della sottomissione sessuale sino alla perdita del controllo di lei, la dominazione di lui e il piacere di entrambi.
Una donna che sceglie volutamente di farsi sottomettere, che si fa schiava d’amore, succube e devota, e che grazie alla perdita del controllo accede al piacere sessuale più intenso di sempre.
Amo una donna più grande di me, che cosa faccio?
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Il film scuote e divide le coscienze, e fa discutere. Romy Mathis, donna di successo, inquieta e vulnerabile al tempo stesso, intraprende una relazione con un ragazzo che potrebbe essere suo figlio, con la metà dei suoi anni.
Una scelta audace, secondo le critiche, a tratti, disturbante. Se fosse stato un uomo a intraprendere la stessa relazione sessualmente spregiudicata con una giovane stagista avrebbe elicitato, invece delle solite critiche perbeniste, invidie e desideri di emulazione del fortunato incontro. Quando un uomo ha una compagna o un’amante molto più giovane di lui, nessuno si stupisce, anzi, viene considerato colui che incarna la figura adulta e rassicurante, l’uomo che protegge e insegna al tempo stesso.
Quando, invece, la relazione si concretizza a parti alternate, lo scandalo è dietro l’angolo. La donna matura viene tacciata di essere una poco di buono, una donna ricca e viziata che va a caccia di ragazzini, colei che non vuole impegnarsi ma esclusivamente divertirsi.
Il film elargisce scene erotiche, e forse in alcuni passaggi eroiche, e dialoghi peccaminosi.
Perché l’uomo giovane è eroticamente intrigante
Le teorie sono varie e anche fantasiose. C’è chi sostiene che un amore asimmetrico ha il potere dirompente di un acquazzone estivo. Chi lo considera scevro da coinvolgimento, da futuro e da percorsi familiari e fecondativi.
Uomini giovani e forti che non si stancano, che non hanno paura di amare. Uomini affettuosi, dolci e tattili, che baciano, toccano, ardono di desiderio e non hanno paura di farlo. Uomini che desiderano vivere a pieni polmoni, anche senza progettualità, e che assaporano gli istanti e il presente.
In realtà, le mie pazienti, donne separate e al secondo giro di boa di affettività, sostengono che gli uomini più giovani sono più sinceri e più affettuosi, e decisamente più generosi: dentro e fuori la camera da letto.
I coetanei, molto spesso, hanno paura dei rapporti longevi, degli impegni stabili, di un possibile divorzio e di metter su casa e famiglia. Prediligono rapporti a termine, fluidi, poco inclini alla longevità e al futuro.
La donna adulta che sceglie di amare un uomo più giovane è solitamente una donna che ha già avuto dei figli - adesso grandi e fuori casa - e che ha una gran voglia di riappropriarsi della sua qualità di vita: erotica e affettiva.
Per altre, invece, amare un uomo più giovane ha una funzione di riscatto e di risarcimento del tempo perduto, un sorta di conquista che ripara, una vera rinascita. Un’occasione per recuperare il tempo perduto dopo aver messo in secondo piano loro stesse in funzione dei figli, del marito, della casa e del lavoro, e di tanto altro rispetto ai loro reali desideri.
Coetaneo versus uomo giovane
I coetanei hanno solitamente alle loro spalle una vita abbastanza complicata: sono separati, risposati, single di ritorno, e non hanno quel desiderio di vivere ogni istante con la pienezza di un trentenne. Sono disillusi e poco propensi a gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Un giovane uomo non ha la responsabilità dei figli o degli ex amori, ha uno stile di vita sicuramente più spensierato, ludico e più leggero, perfettamente compatibile con una donna più grande che ha voglia di recuperare in intensità e qualità di vita.
Amare un uomo più giovane diventa una strategia difensiva per la la paura di invecchiare e della morte.
L’amore, come sempre, è un potente afrodisiaco, un potente esorcismo anti-aging: previene e attenua i segni dell’invecchiamento, soprattutto del cuore.
* Valeria Randone è psicologo e sessuologo clinico a Catania, Milano e online (www.valeriarandone.it) e autrice del libro “L’aggiustatrice di cuori – Le parole che riparano”
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